9 Approfondimenti sui Brand Ambassadors

chi sono i brand ambassadors?

Chi sono i brand ambassadors?

Sono quelle persone che fanno ufficialmente pubblicità al brand e si fanno portatori dei valori del brand senza ricevere una ricompensa per questo. Utilizzeremo il termine advocates e ambassadors indistintamente – si trovano infatti definiti spesso in un modo piuttosto che nell’altro.

Alcuni esempi significativi segnalati da Phil Mershon in un bell’articolo su Social Media Examiner:

  • L’iniziativa “mommy bloggers” di Walmart
  • L’iniziativa “Fiesta agents” di Ford

Un sistema di supporto all’interno della Community come: Dell, BestBuy, Quicken e il Fiskars’ crafting site Fiskateers

fiskateers

Una ricerca del Dr. Kathleen R. Ferris-Costa del Business Administration della University di Rhode Island’s College ha permesso di estrarre nove osservazioni che ci aiutino a capire chi sono gli advocates (brand ambassadors) e che cosa li motiva ad esserlo.

1) Gli ambassadors diffondono molte informazioni

Gli internauti si sentono sempre più a proprio agio nel condividere sui social media le esperienze che hanno avuto con  certi prodotti e servizi. E la cosa che stabilisce se si tratti di un advocate è la sua comunicazione relativamente a queste esperienze.

Il sondaggio ha rilevato che i brand ambassadors creano e curano più del doppio delle comunicazione sul web riguardo ai brand rispetto all’utente medio di internet: sono veri e propri esperti nello scrivere contenuti significativi su siti con buona visibilità.

2) Gli ambassadors influenzano le opinioni e l’acquisto dei loro amici

Utilizzando la suddivisiona del libro di Malcolm Gladwell, Tipping Point, ci sono 3 tipologie di persone che rendono possibili i movimenti sociali: i connectors, i mavens ed i salesman.

I brand advocates mescolano la forza di un connector e di un maven:amano entrare in contatto con persone che condividono interessi simili, ma sono anche depositari di informazioni ed amano condividere le loro conoscenze.

Lo studio ha rilevato che gli advocates per il 70% preferiscono essere percepiti come affidabile fonte di informazioni.

Inoltre, i  brand ambassadors per il 50% preferiscono creare un contenuto che influenzi l’acquisto di qualcuno.

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3) Gli advocates amano parlare e probabilmente stanno già parlando del vostro brand

I brand advocates per l’83% preferiscono condividere le informazioni rispetto all’utente medio. E per il 54% degli ambassadors la condivisione delle informazioni è un modo per rilassarsi.

Da notare anche che i brand advocates sono anche motivati al prendere decisioni, risolvere problemi e contribuire ad un pool di informazioni.

I business più intelligenti facilitano la condivisione delle informazioni riguardo al loro brand per i brand advocates, procurano informazioni rilevanti attraverso i loro canali social (Facebook, blog…) oppure contattano direttamente via email gli advocates per metterli al corrente e permettergli di condividerle in anteprima.

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E alla luce di questa consapevolezza è allora importante anzitutto capire chi sta parlando del vostro brand e che cosa lo motiva a farlo per poterlo così coinvolgere come brand ambassador e invogliarlo a continuare questa sua attività.

4) Agli advocates piace usare i social media per aiutare le persone

Pare che ai brand ambassadors piaccia aiutare le altre persone, non per il proprio ego, ma perchè vogliono essere utili e vogliono sentirsi utili.

Agli ambassadors piace conoscere gente nuova sui social media e infatti sono 2.5 volte più predisposti ad utilizzare i social media per allargare la propria cerchia di amici.

Questo ovviamente vale perchè d’altra parte si aspettano di ricevere qualcosa in cambio: il brand deve prestare attenzione a questa aspettativa, capirla e assecondarla.

advocates

Dare troppi incentivi agli advocates rischia di essere sbagliato: non bisogna farli dubitare dell’autenticità del brand. Assicuratevi quindi che non si sentano forzati ma anzi che si sentano liberi di esprimere i propri giudizi e anche le proprie critiche.

5) Gli ambassadors vogliono essere conosciuti per i loro insight di valore

Agli advocates piace aiutare le persone e ricevere qualche campione gratuito, ma sono anche fortemente motivati dal riconoscimento: per il 150% preferiscono essere visti come un’attendibile risorsa di informazioni.

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Con questa finalità di riconoscimento starà al brand ideare un modo carino per dare visibilità al brand ambassadors, ad esempio ringraziandolo pubblicamente con uno status del profilo ufficiale su Facebook o in altri modi simili.

6) Gli advocates preferiscono usare i social media per condividere le opinioni

I social network sono lo spazio preferito dai brand ambassadors per condividere i propri insight sui prodotti e condividere le informazioni.

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Sarà quindi una mossa intelligente da parte del brand quella di sollecitare l’ambassador ad utilizzare i canali che già utilizza e non farlo migrare su altri siti.

7) Gli advocates raggiungono un’ audience più ampia

Sono infatti 3 volte più portati a condividere informazioni con persone che non conoscono. Amano incontrare gente online, condividere le informazioni ed influenzare le persone con cui entrano in contatto: è naturale che il loro messaggio raggiunga anche persone che escono dalla cerchia degli amici.

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8) I brand ambassadors parlano volentieri delle loro scelte sui prodotti

Spesso gli advocates parlano dei prodotti e servizi che hanno scelto. Gli argomenti più discussi sono: cibo, prodotti per la cura personale o prodotti per la casa.

Come si relazionano questi topic ai vostri prodotti o servizi? Se non rientrano affatto nell’ area di business del brand allora bisogna lavorare di più su questo punto e trovare un motivo da dare agli advocates per parlare del brand e dei suoi prodotti/servizi.

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9) Gli advocates sono fedeli ai brand con cui hanno una relazione

Se i brand advocates apprezzano gli incentivi ed i riconoscimenti, vogliono anche essere conosciuti come agenti fidati del brand e quindi è importante stabilire una relazione stabile e duratura nel tempo con loro: sono degli amici, non sono dei dipendenti.

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Articolo liberamente tradotto da 9 reasons your company should use brand advocates: new search

 

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