Come gestire un ecommerce su Pinterest: efficacia del price tag

Come gestire un e-commerce su pinterest

E’ possibile utilizzare Pinterest come e-commerce? Forse sì. E’ utile utilizzarlo per far conoscere i prezzi dei propri prodotti? Vediamo prima come reagisce l’utenza.

Secondo quanto è stato rilevato da uno studio prodotto dalla  startup Pinreach Analytics, i brand presenti su Pinterest dovrebbero stare attenti a come usano il price tags dei prodotti che postano su questo nuovo social.

Sicuramente qualcuno di voi avrà notato infatti che alcuni contenuti presenti su Pinterest sono accompagnati da un label trasversale sull’angolo sinistro in alto della foto contenente un prezzo in dollari o pounds. Questo è attivabile al momento in cui “pinniamo” un contenuto. Basta inserire nei commenti il simbolo  $ o  £ (€ ancora in deficit anche qui) seguito dal prezzo.

Una parte interessante di questo studio, che ha riguardato circa 1 milione di pins selezionati a caso, ha fatto notare che i pin con i prezzi taggati dagli utenti sembrano essere condivisi con lo stesso piacere con cui vengono condivisi i pin user generated senza price tag. Entrambi i contenuti infatti vengono condivisi tra le 5.4 e le 5.5 volte. Mentre la percentuale di Like è leggermente a favore dei pins with price: 1.4 likes contro 1.1.

Cosa accade invece quando è un brand ad aggiungere il prezzo ad una foto/prodotto su Pinterest?

I comportamenti sono differenti. Analizzando 2,588 pins selezionati sui 3 macrocategorie di ecommerce presenti su Pinterest, è stato mostrato che i followers sono molto meno compiacenti a ripinnare immagini taggate con il prezzo del prodotto.

One site, which averaged 135.6 repins per pin, only received 54.6 repins on items with $ signs, the study found. A major group-buying site fared even worse, averaging 0.2 repins on pins marked with a dollar sign, versus 1.8 repins on pins that bore no sign at all”:

A cosa è dovuto questo cambiamento nel comportamento?

Secondo Josh Yang e Pinreach gli utenti che includono $ o £ nelle loro descrizioni non si sentono apertamente commerciali, ritenendo l’informazione “socialmente utile” per i propri followers. Al contrario, quando è il brand a farlo, quest’azione viene percepita come una informzione pubblicitaria in piena regola che potrebbe ledere la propria immagine sociale.

Cosa fare allora?

Secondo Dati alla mano è una conclusione ovvia ed inconfutabile. Tuttavia può un brand che vende attraverso un ecommerce utilizzare Pinterest come mezzo per far girare i propri prodotti senza che questi viaggino con il prezzo? Quanto conviene all’utenza predisposta all’acquisto questa informazione?

Un ragionamento andrebbe fatto anche sull’obiettivo della presenza dell’ecommerce su Pinterest.
Se è di branding/comunicazione allora è giusto considerare quanto afferma la Indvik, dati alla mano il prodotto viene più visto.
Se parliamo invece di marketing, quindi “fare conversioni”, anche se le percentuali di repin sono inferiori quando è il brand ad aggiungere il prezzo di un prodotto, siamo sicuri che la conversione dei repin ottenuti non sia commercialmente rilevante? Uno stimolo in più ad acquistare?

Se c’è qualcuno dei nostri lettori che ha già adottato Pinterest come canale per diffondere i prodotti del proprio ecommerce scriveteci! 😀

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