Ecommerce Trend: come impatteranno sulle vendite nel 2017

L’ecommerce in Italia è in continua crescita, con un incremento delle vendite del 17% rispetto al 2015 e un fatturato di oltre 20 miliardi nel 2016. Secondo i dati dell’Osservatorio ecommerce di Netcomm, il mercato online in Italia, a differenza di altri canali della distribuzione che soffrono pesantemente gli effetti della crisi economica, è oramai lanciato verso un successo di poco inferiore a quello dei paesi europei che da anni ormai traggono beneficio dal mercato delle vendite online. Di questo passo, il gap con le potenze straniere potrà essere colmato in breve tempo.

Non esiste mercato senza e-commerce: sembra essere questa la regola del nuovo anno. Gli ecommerce non rappresentano più una semplice opzione per i commercianti e le PMI, ma un vero e proprio obbligo per non perdere terreno nei confronti di un mercato sempre più spesso dominato da logiche digitali. E non è un caso, dunque, che questo 2016 abbia visto una crescita eccezionale dei dati relativi agli e-commerce italiani e alla presenza, sempre più massiccia, di clienti digitali pronti ad acquistare con un semplice clic da casa o tramite mobile. Nonostante il ruolo predominante dei grandi colossi dell’ecommerce, c’è ancora molto spazio per tutti gli operatori commerciali italiani che intendono entrare in questo mercato.

Vediamo, quindi, quali sono le tendenze digital relative agli ecommerce che traineranno le vendite online e il successo dei retailer e delle PMI nel 2017, guardando anche alle best practices messe in atto dai colossi dell’ecommerce che dettano inevitabilmente le regole del mercato.

1. Il portafoglio digitale, i wearable e i nuovi metodi di pagamento online

Il 2016 è stato l’anno del digital payment. Sempre più persone utilizzano i propri smartphone, le carte o i wearable device per completare i pagamenti tramite tecnologia contactless. Questa tendenza è destinata a continuare e ad espandersi per tutto il 2017, anno in cui si prevede che ciascun cliente possa essere in grado di completare transazioni economiche mediante un “portafoglio digitale.  È l’inizio della fine del pagamento cash? Con molte probabilità per molte persone lasciare a casa il portafoglio e il denaro in contanti sarà una prassi non una dimenticanza. Questo avverrà perché si avranno a disposizione altri strumenti, anche indossabili, che ci permetteranno con estrema facilità di effettuare pagamenti. I commercianti ovviamente farebbero bene a mettersi da subito nelle condizioni di accettare questi nuovi metodi di pagamento, adeguandosi al trend.

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Uno speciale progetto di digital payment, basato sui wearable device, è stato realizzato da Visa in occasione di RIO 2016 e dei suoi 30 anni di partnership con Olympic e  Paralympic Games. Attraverso una rete di circa 4.000 terminali Pos abilitati ai pagamenti Nfc, presenti presso i siti Olimpici e aree collegate, tifosi e atleti hanno potuto avvalersi di nuove opzioni di pagamento, tra le quali Visa Ring, l’anello di pagamento Visa creato per i 60 atleti del Team Visa, Pulseira Bradesco, la fascia da polso di pagamento della banca brasiliana Bradesco in collaborazione con Visa, Team GB Band, la fascia da polso di pagamento della squadra Olimpica della Gran Bretagna, in collaborazione con Team GB e Barclaycard, e Swatch Bellamy, l’orologio Swatch creato in collaborazione con Visa dotato anch’esso di funzionalità di pagamento contactless.

Sono molte le aziende e gli istituti bancari che si stanno interessando al digital payment, e i prodotti hi-tech che consentono di pagare mediante portafoglio elettronico presto saranno alla portata di tutti.
Tralasciando il pagamento contactless, se pensiamo a Paypal, Apple Pay, Amazon Payments, servizi che permettono di completare transazioni online senza alcuna carta di credito, comprendiamo quanto grande e rivoluzionario è il fenomeno del digital payment che si sta diffondendo a macchia d’olio.

 

2. Big Data e analisi predittiva per la personalizzazione dell’offerta online

La personalizzazione degli ecommerce è un elemento che non può essere tralasciato. I clienti che acquistano su Amazon hanno la possibilità di fare acquisti altamente personalizzati e questa offerta variegata e vasta abitua i clienti a standard elevati e a poter scegliere in completa autonomia ciò che desiderano. Essi si aspettano inevitabilmente lo stesso livello di personalizzazione presso i rivenditori online. Il 2017 è l’anno in cui i rivenditori potranno abbracciare la personalizzazione garantita dai Big Data e dall’analisi predittiva: partire dalla raccolta di dati comportamentali dei visitatori del sito per passare ad esempio alla realizzazione di campagne altamente mirate, basate sui segmenti di clientela e sui precedenti acquisti online. L’analisi predittiva è una tecnologia che sta rapidamente guadagnando popolarità tra i commercianti online. Sfruttando l’enorme quantità di dati (Big Data), raccolti attraverso le interazioni e i profili dei clienti, i retail si avvalgono dell’analisi predittiva per comprendere meglio le abitudini d’acquisto dei consumatori, le loro preferenze e prevedere i loro prossimi acquisti, sulla base del comportamento di altri clienti con profili simili.

Le informazioni sui clienti permettono ai retail di attivare anche delle promozioni personalizzate, in modo da incentivare la fidelizzazione dei clienti al brand o all’ecommerce. La fedeltà del cliente va conquistata e si manifesta con la reiterazione dell’acquisto. C’è un dato importante, però, su cui riflettere: il 49% dei consumatori online dichiara di cambiare volentieri marca di prodotti in cambio di coupon sconti. Il consumatore online è volubile e sempre alla ricerca dell’offerta migliore per lui. La fidelizzazione del cliente è un elemento, quindi, che in una strategia di vendita online non può essere sottovalutato ma, anzi, va incentivata con piani di vendita personalizzati. Regola d’oro per il 2017 è rendere l’esperienza di shopping online unica per ciascun cliente.

3. Vendita omnicanale  e digital integration

Molti anni fa il commercio era limitato ai negozi fisici e ai loro scaffali, poi sono arrivate le vendite su catalogo, quelle mediante telemarketing, per giungere all’ecommerce e al neonato social commerce. Il problema di molti rivenditori oggi è la frammentazione, che causa una divergenza di comunicazione dell’immagine del brand e dei suoi prodotti. Per questo tra le priorità dei grandi retailer ci sono la digital integration e l’omnicanalità.

La soluzione alla frammentarietà è puntare alla vendita  omnicanale, offrendo un’esperienza d’acquisto basata sulla continuità, indipendentemente da dove o come i consumatori scelgano di interagire con un brand.
I consumatori vogliono che l’esperienza di shopping  sia sempre la stessa, indipendentemente dal canale. Il commercio omnicanale è la risposta ai consumatori che vogliono poter ordinare online lo stesso prodotto che hanno visto in negozio, allo stesso prezzo o ad un prezzo inferiore, o che abbiano iniziato a riempire il proprio carrello mediante lo smartphone e vogliono poter accedere a quello stesso carrello su un altro dispositivo, magari per completare l’acquisto. Lo stesso accade per le wishlist che l’utente  vuole poter consultare o modificare in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo.

4. Mobile Commerce

Il mobile commerce ha avuto il suo anno di svolta nel 2015. Per tutto il 2016  abbiamo visto la grande impennata degli acquisti online mediante smartphone; nel 2017 si prevede che le vendite provenienti dal mobile commerce genereranno più di 30miliardi di dollari, per raggiungere i  42miliardi entro il 2020. Secondo , questa crescita è guidata dalla facilità dell’esperienza d’acquisto determinata dagli schermi degli smartphone più grandi e dalla logica del mobile-first, che guida il design dei siti web e che ha migliorato notevolmente la navigazione dei contenuti dai dispositivi mobile. I retailer che si sono avvalsi di questa nuova strategia, che pone la visualizzazione da smatphone al centro del design del sito, stanno già raccogliendo i frutti dell’investimento. Lo schermo del telefono non è più una limitazione all’ecommerce ma rappresenta la nuova vetrina del brand.

Si sono da poco concluse le festività natalizie e quest’anno protagonista assoluto è stato  il mobile commerce. Dall’analisi realizzata da Business Insider, contenuta in  “The mobile checkout report” lo shopping natalizio da mobile negli USA ha generato quest’anno più di 24 miliardi di dollari (dati rilevati dall’1 al 20 dicembre 2016)

La corsa ai regali di Natale diventa sempre più digitale anche in Italia. I brand non possono più trascurare la vendite online se vogliono rimanere sul mercato, soprattutto in periodi caldi come quello natalizio che porta ai retailer fino a un massimo del 20-30% delle loro vendite annuali.

Il mobile commerce continuerà a rappresentare una quota significativa delle vendite online al dettaglio, basta, quind,i cavalcare il trend offrendo ai propri clienti esperienze d’acquisto positive, che partono con una visualizzazione ottimale dei contenuti da mobile. Il mobile commerce potrà crescere ancor di più grazie ai portafogli online e a strumenti come Apple Pay e Android Pay, che amplieranno presto la loro copertura.

 

5. La fine del BLACK FRIDAY e del CYBER MONDAY

Titolo provocatorio. Dal Black Friday e Cyber Monday si passerà con ogni probabilità al Cyber November. I due giorni di super sconti non decreteranno più l’inizio della stagione dello shopping natalizio ma faranno parte di una intera stagione di shopping a prezzi scontati che si avvierà i primi giorni di  novembre, da qui il nome Cyber November. È questa la previsione che vede i retailer trarre vantaggio dalla diffusione delle promozioni in un intero mese invece di scommettere tutto su un solo fine settimana. Si potrebbe presto estendere il periodo promozionale e ad incoraggiare tale trend sono i dati delle vendite online che soprattutto da mobile in 3 anni sono crescite di oltre il 20% negli USA durante il giorno del Black Friday, come dimostra  l’analisi di Statista.

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Amazon ha pensato bene quest’anno di anticipare l’inizio del Black Friday  al lunedì precedente e di posticiparlo fino al Cyber Monday, estendendo la parentesi di sconti ad una settimana intera, non solo con offerte in vetrina, ma anche con offerte giornaliere e offerte lampo, disponibili per un tempo limitato o in quantità limitate. La strategia di vendita di Amazon si è basata sulla creazione del “senso di urgenza”  che conduce i clienti all’acquisto immediato e sulla fidelizzare degli utenti, che per approfittare delle novità giornaliere hanno visitato il sito con frequenza. Il Black Friday per Amazon è l’occasione per attirare nuovi utenti all’interno del grande marketplace con offerte attrattive.

Il Black Friday e il Cyber Monday hanno ormai conquistato anche l’Italia e sono sempre più numerosi i merchant ecommerce italiani che aderiscono ai due giorni dei super sconti. Anticipare i tempi conviene sia per chi compra che per chi vende: da un lato, i consumatori possono sfruttare le occasioni di questi giorni per risparmiare una bella somma per i regali di Natale, dall’altro gli operatori possono anticipare parte dei flussi a Novembre e livellare il picco di vendite online di Dicembre, senza mettere a dura prova le attività logistiche sia nei magazzini sia nelle consegne.

Black Friday e Cyber Monday sono una grande operazione di comunicazione per estendere la base clienti e “iniziare” sempre più nuovi acquirenti allo shopping online. Alcuni operatori hanno realizzato in due giorni dal 3 al 5% del totale fatturato online, fino a 10 volte il valore delle vendite registrate nello stesso intervallo di tempo in altri periodi dell’anno. Il 25 novembre 2016 ha rappresentato per tanti merchant una giornata da record; complessivamente nei 4 giorni tra Black Friday e Cyber Monday sono stati spesi online dai consumatori italiani 600 milioni di euro, ossia il 3% della domanda annua online.

Conclusione

Questi dati ci fanno capire il giro d’affari che il commercio elettronico è in grado di generare. I responsabili dello sviluppo di strategie di marketing per ecommerce nel 2017 dovrebbe prestare molta attenzione a queste grandi tendenze.

Per le PMI le opportunità sono tante e lo spazio per entrare nel mercato c’è, basta comprendere il contesto in cui si dovrà agire, quali sono le tendenze emergenti, le innovazioni tecnologiche e le strategie corrette da adottare per far decollare il proprio ecommerce. Lo vedremo nel prossimo post dove ci focalizzeremo sugli strumenti utili per far crescere il profitto derivante dalle vendite online.

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