House of Cards e The Following: internet è il futuro o il demonio?

Oggi parliamo di Serie Tv. Nel giorno dopo il SuperBowl? Perché non sto facendo una raccolta o una classifica degli spot più belli? Che c’entrano le Serie Tv con il web marketing e la comunicazione digitale, mi chiederete?

Potrei farvi un elenco lunghissimo di ragioni, ma lo sto facendo per soffermarmi su due approcci e due visioni diametralmente opposti riguardo l’utilizzo di internet (sia esso nella storyline o all’esterno della serie, quindi nella distribuzione).

Internet è il demonio?

Partiamo dall’esempio negativo, il nuovo drama della FOX, The Following.

Senza soffermarmi sulla trama piuttosto classica (un serial killer evade di prigione, portando a richiamare in servizio l’agente che l’aveva catturato la prima volta) e sui protagonisti, anche se portare Kevin Bacon sul piccolo schermo è stato un bel colpo, vado subito al punto dolente.

La maggior parte del buzz e dell’hype si erano create grazie alla promozione estenuante di quello che sembrava dovesse essere il leit-motiv della serie: il serial killer, durante la permanenza in carcere, aveva reclutato centinaia di proseliti grazie a internet e i social network. Da far esplodere la testa, vero? Confesso che anche io ero impaziente di vedere come avrebbero reso questo elemento.

E invece i social network sono diventati chat e forum (quelli degli anni ’90 però), dove l’anonimato regna sovrano e quindi c’è sempre un serial killer dietro l’angolo, pronto a fare il lavaggio del cervello ai vostri figli. Chiudetevi in casa, strappate i fili del telefono, non fatevi raggiungere da questo strumento del diavolo! Tra parentesi, un po’ tutti gli elementi moderni (coppie gay, tecnologie informatiche per le indagini) vengono trattati con diffidenza e messi in cattiva luce. Vi dirò di più, la tanto reclamizzata presenza di internet è talmente forte che ci sono solo tre (e dico TRE) riferimenti nell’intero arco dei primi due episodi.

Su questa notizia bomba, passiamo invece alla vera rivelazione, la ventata d’aria fresca, un esempio che potrebbe rivoluzionare sia il mondo della televisione che la fruizione dei contenuti su internet.

No, internet è il futuro.

Tre parole: House of Cards. Questa nuova serie, con un Kevin Spacey mattatore, reca nei titoli di testa la dicitura “A Netflix original series”. Questo perché Netflix, servizio di streaming on-demand americano, non solo l’ha prodotta interamente, ma ha reso disponibili ai suoi abbonati tutti gli episodi dal primo giorno (venerdì 1 febbraio, ndr). On demand fino all’estremo, insomma, così gli spettatori possono gustarsela comodamente come, dove e quando vogliono, tutta d’un fiato o un episodio al giorno, o magari spalmata su un weekend.

Inutile dire che l’eco mediatica è venuta da sè, proprio per la distruttività dell’operazione: il prodotto rappresenta anche il messaggio, e il mezzo diventa canale di distribuzione. Si aprono così le porte ad una televisione nuova, non basata più sugli ascolti del giorno prima e, sarebbe un sogno, di maggiore qualità. Senza contare il fatto che si potrebbe tornare ad uno schermo solo, sia esso del tablet, dello smartphone, del computer o della tv.

Ancora, far pagare un abbonamento per poter fruire immediatamente e liberamente di migliaia e migliaia di contenuti potrebbe anche essere una buona strada per combattere la pirateria. Io almeno lo pagherei, e come me moltissime altre persone

Conclusioni

Magari non ci sarebbe bisogno di dirlo a voi che leggete, ma siccome repetita iuvant, internet non è assolutamente il male, è solo un mezzo. E come tutti i mezzi la cosa veramente importante è l’uso che ne viene fatto. Sicuramente c’è chi vuole continuare a demonizzarlo, forse perché la possibilità di informarsi da soli e sviluppare opinioni personali rende più liberi. Fate pure, ma andate a farlo da un’altra parte. Non voglio dire che sia la panacea di tutti i mali, ma di sicuro aiuta.

Un’altra cosa che aiuterebbe è conoscere ciò di cui si parla, in modo da evitare di deludere gli utenti. Potete fare quanti teaser e applicazioni divertenti volete, ma se il prodotto non è valido (o quantomeno non rispetta le vostre “promesse”) sarà difficile colmare la spaccatura. In questo caso, se parliamo di internet sarebbe bene farne parlare qualcuno che non sia rimasto fermo agli anni ’90.

Fatevi
sentire.

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