Mobile Payment: benchmarking dei player del settore

Il mobile payment sta diventando una pratica sempre più diffusa tra consumatori ed esercenti. Soprattutto vediamo come diversi player si stanno affacciando su questo nuovo ed innovativo mercato; player di rilievo quali Google, Apple, PayPal o Ubi Banca.  

L’elemento discriminante del mobile payment è l’uso dello smartphone come leva di innovazione nel processo di pagamento, indipendentemente dagli strumenti di pagamento utilizzati e dalle tecnologie di comunicazione adottate. Le App di mobile payment, per essere definite tali, devono tuttavia svolgere almeno quattro funzioni fondamentali: pagamento in prossimità, pagamento da remoto, mobile commerce e trasferimento di denaro tra dispositivi mobile.

Al fine di comprendere meglio questo fenomeno emergente abbiamo deciso, in collaborazione con il Centro Studi Etnografia Digitale,  di operare un mappatura del mercato del mobile payment attraverso un’analisi di benchmarking dei principali player del settore, analizzando i servizi offerti e le tecnologie a supporto utilizzate.

I risultati del nostro studio sono sintetizzati nell’Infografica che troverete qui sotto e nel commento analitico che segue.

Metodologia

I principali player del settore individuati sono undici: Apple Pay, Google Wallet, Hype, MySi, PayPal, PlainPay, Satispay, Ubi Pay, Up Mobile, WoW, 2Pay. Tali player sono stati poi catalogati in base al possesso/non possesso delle seguenti caratteristiche/funzionalità:

Mobile Remote Payment: indica la possibilità di attivare in remoto il pagamento di un bene o di un servizio attraverso un dispositivo mobile.

Mobile Commerce: indica la possibilità di effettuare attraverso dispositivo mobile la selezione e l’acquisto di un prodotto o di un servizio (selezione, acquisto, confronto di prezzi e prodotti, configurazione del prodotto ecc.) con un modello simile a quello dell’e-Commerce da PC.

Mobile Money Transfer: indica la possibilità di trasferire denaro da persona a persona, non necessariamente in seguito a procedure di acquisto/vendita.

Mobile Proximity Payment: indica la possibilità di effettuare pagamenti elettronici “di prossimità”, ovvero pagamenti per cui è necessaria una vicinanza fisica tra l’acquirente ed il venditore del prodotto/servizio acquistato (contactless).

Svincolo da Carta e Conto: indica se il servizio in esame deve necessariamente appoggiarsi a un conto corrente o ad una carta già in possesso dell’utilizzatore, o se tale servizio ne risulta svincolato, permettendo di trasferire denaro, effettuare acquisti e portare a termini pagamenti (da remoto o in prossimità) senza appoggiarsi a nessun conto e a nessuna carta.

QR Code: indica la possibilità di leggere Quick Response Code per effettuare pagamenti in prossimità o da remoto.

NFC: indica la possibilità di effettuare pagamenti in prossimità tramite Near Field Communication technology.

Cashback: indica la possibilità per l’utente di ricevere soldi reali (spendibili immediatamente) a seguito di un acquisto (da remoto o in prossimità) portato a termine con l’applicazione.

Analisi 

Nell’Infografica sottostante è possibile osservare la presenza o meno delle caratteristiche descritte, per ciascuno dei brand presi in considerazione.

Mobile Payment: benchmarking dei player del settore
Mobile Payment: benchmarking dei player del settore

Apple Pay. Il servizio è ovviamente limitato a prodotti della casa madre, ma non solo: attualmente è fruibile unicamente ai possessori di quattro device (iPhone 6, iPad Air 2, iPad mini 3, Apple Watch). Il Pagamento in prossimità è abilitato tramite NFC, la funzione commerce è utilizzabile solo per determinate mobile App, mentre la funzionalità di scambio di denaro person-to-person non è prevista. Non risulta svincolato dalle carte, dal momento che è necessario associare l’App ad un account iTunes o Passbook con una carta fisica precedentemente registrata.

2pay. 2pay è il brand che dispone di tutte le funzionalità analizzate, mancando unicamente dell’abilitazione al NFC – anche se prevede il pagamento in prossimità o da remoto tramite QR Code.  2pay è inoltre svincolato da conto corrente bancario e carte di credito ed è l’unica applicazione a prevedere un servizio di cashback.

Google Wallet. Abilitato a svolgere tutte e quattro le funzioni del mobile payment, necessita di almeno una carta prepagata da agganciare all’account per usufruire dei servizi. Lo scambio di denaro tra privati non avviene tramite SMS come per le altre applicazioni, bensì via Gmail. I pagamenti contactless si effettuano tramite NFC.

Hype. Invio di denaro gratuito e pagamenti a distanza sono i punti forti del servizio, congiuntamente al fatto di essere l’unico player, insieme a 2pay, ad essere realmente svincolato da carte e conti. Tramite Hype però non è possibile effettuare pagamenti in prossimità: il servizio non risulta infatti abilitato né alla tecnologia NFC né a quella QR Code. Per ovviare a questa mancanza l’utente viene fornito di una carta di pagamento fisica dotata di chip NFC per acquisti contactless, i quali risultano in questo modo svincolati dal device mobile.

MySi. L’App permette di effettuare pagamenti in prossimità con NFC, o a distanza con QR code o codice web, risultando di fatto l’unica App tra quelle analizzate ad essere abilitata ad entrambe le tecnologie, seppur con scopi diversi. Non prevede tuttavia né acquisti online (ad eccezione delle ricariche) né trasferimento di denaro tra privati. Richiedendo inoltre una carta di credito per usufruire dei servizi non ne risulta quindi svincolata.

PayPal. PayPal è senz’altro il leader indiscusso del pagamento da remoto, soprattutto grazie alle partnership con Ebay e Amazon. Il servizio richiede commissioni abbastanza elevate (0,35€ di costo fisso a transazione + percentuali scalabili in base all’entità dell’importo versato fino al 3,4%) e non è abilitato ai pagamenti in prossimità (non fa uso né di NFC, né di QR code).

PlainPay. Il sito non è molto esplicativo, ma si evince che l’App non ha alcuna sezione di commerce dedicata, mentre è incentrata sul trasferimento di denaro tra privati e sul pagamento sia a distanza che in prossimità tramite QR code (o in alternativa barcode e Data Matrix). Non è svincolata da conto corrente e carte di credito, dal momento che uno dei claim principali è quello di agire come strumento di completa interazione con la banca, permettendo di prelevare senza bancomat e di gestire l’Home Banking tramite la funzione di token.

Satispay. Sebbene dichiari anche la possibilità di effettuare e ricevere pagamenti, questi non possono essere definiti propriamente “in prossimità”, dal momento che non si fondano su nessuna delle tecnologie che qualifica tale categoria di pagamento (NFC, QR, Data Matrix), bensì su un semplice invio di denaro. Per gli esercenti la ricezione dei pagamenti è gratuita fino a transazioni inferiori a € 10, mentre assume un costo fisso di € 0,20 per importi superiori. Invio e ricezione di denaro tra privati sono completamente gratuiti. Necessita di un conto corrente bancario o alternativamente di una carta con IBAN per poter essere utilizzato.

Ubi Pay. Applicazione che si sta promuovendo anche attraverso canali tradizionali (spot TV), utilizza tecnologia NFC per i pagamenti in prossimità. È abilitata al trasferimento di denaro (eventuali costi non sono menzionati) e si appoggia al circuito MasterPass per il lato commerce.  È dedicata esclusivamente ai possessori di un conto corrente UBI Banca o di almeno una carta prepagata Enjoy, in abbinamento al servizio di internet banking Qui UBI. Necessità di installare l’applicazione Tim Wallet per supportare i pagamenti contactless.

Up Mobile. Il punto di forza di quest’App risiede nelle funzioni di mobile commerce, permettendo il pagamento a distanza di bollettini postali, mezzi pubblici, parcheggi. Interessante anche il claim “salta le file”: con l’App è possibile acquistare biglietti per cinema o concerti inquadrando il QR code sui manifesti. Sempre con il QR code è possibile portare a termine acquisti in prossimità o pagare su uno dei 4.000 siti di e-Commerce convenzionati.  Il trasferimento di denaro person-to-person non è previsto.

WoW. L’applicazione non risulta abilitata al pagamento contactless e si appoggia a PayPal per quanto riguarda il trasferimento di denaro tra privati, prevedendo per questo dei costi per le operazioni (gratuite fino al 10 Aprile se si collegano carte CheBanca!). Nell’area commerce emerge la possibilità di pagare bollettini, bollo auto, abbonamenti per trasporti pubblici, canone RAI, Mediaset Premium ed effettuare ricariche telefoniche, il tutto appoggiandosi al circuito Masterpass con pagamento tramite QR code.

Considerazioni 

Alla luce dell’analisi delle singole applicazioni di Mobile Payment e dei servizi da esse offerti emerge come tutte abbiano la funzione di Mobile Remote Payment e tutte, ad esclusione di MySi e PlainPay, abbiano integrata la funzione di Mobile Commerce. Le uniche App che presentano le quattro funzioni principali del Mobile Payment sono 2pay, Google Wallet e Ubi Banca. La tecnologia NFC, quando presente, si sostituisce al QR Code, tranne nel caso di MySi. Ad oggi invece gli unici player che consentono un servizio di Mobile Payment svincolato da conto corrente o carta sono: 2pay e Hype. L’unica App che integra la funzione Cash Back è 2pay.

Questa è la mappatura del mercato del mobile payment, nel prossimo post vi parleremo dei temi emergenti afferenti il nuovo metodo di pagamento, rilevati all’interno delle discussioni online attraverso la Content Analysis.

Appuntamento al prossimo post!

Fatevi
sentire.

La vostra crescita parte da qui. Senza obblighi, senza bisogno di dettagli, iniziamo a conoscerci. Scriveteci e vi contatteremo, pronti ad ascoltare. E a proporre. Scoprirete cosa Viralbeat può fare per voi.