Opinioni discordanti sulla Facebook Timeline: lo studio di Simple Usability

Ad un mese di distanza dall’avvento delle nuove Facebook Brand Page, che hanno visto il proprio lay out sconvolto dalle Timeline così come già successo con i profili, molti in rete si sono chiesti se questo cambiamento abbia portato reali benefici ai brand che utilizzano Facebook come spazio fondamentale della propria social media presence.

Si sa, alle persone solitamente non piacciono i cambiamenti (cit. o meglio re-cit). Tuttavia, Facebook ci ha negli anni abituati a cambiamenti rapidi e spesso radicali. Capita di non avere il tempo di riadattare la propria routine alle novità, che già si rincorrono voci delle prossime features, come in questi giorni è capitato in merito alle Timeline versione 2.0, quella con video incorporato.

Intanto, più di qualche voce autorevole della rete si è chiesta quali sono stati i reali benefici portati dal nuovo design delle brand page di Facebook. Stupenda e significativa la citazione di Steve Jobs riportata da Jeff Bullas sul suo blog affrontando proprio questo tema. In un’intervista rilasciata a Wired nel 1997 Jobs affermava: “People think that design is how it looks, but it goes much deeper than that, it is actually how it works”. Quindi…

“Funziona” il nuovo design delle pagine Facebook?

Per capire se il nuovo design sia stato o meno un fallimento dal punto di vista dell’usabilità e del design riportiamo alcuni punti di un’interessante studio condotto da Simple Usability, basato su cosa gli utenti una volta giunti su una pagina vedono e come interagiscono, realizzato attraverso un sistema di monitoraggio eye movements and actions degli utenti che navigano on line.

Uno dei primi punti interessanti ad essere trattato è la Cover Images e l’impatto poco significativo che ha avuto.

A ben vedere, il lay out tra le brand page e i profili è sostanzialmente identico, con la differenza che le pagine sono utilizzate a scopo di marketing. Quindi, la portata comunicativa della cover è forse ridotta a causa del fatto che viene percepita come un banner. Cosa che invece non può accade nei profili in cui lo stesso spazio viene sostituito e aggiornato continuamente diventando pregno di significato e mantenendo la sua natura di mezzo espressivo (il corsivo è mio).

La stessa ricerca mostra di contro quanto la sezione About e la Timeline History siano genericamente molto apprezzate dagli utenti in quanto: l’About in particolare risulta più facile da trovare rispetto a quanto accade sui siti internet ufficiali (in realtà, su questo punto a mio parare pesa il fatto che avendo la brand page un lay out standard queste informazioni sono sempre nello stesso posto); la Timeline invece permette di risalire rapidamente alle tappe fondamentali della storia dell’azienda, caratteristica molto utile per permettere a chi cerca informazioni specifiche sul nostro brand di recuperarle facilmente.

Altra sezione discussa è quella inerente alle Attività Recenti svolte dai propri amici in contatto con la brand page. Conoscere chi dei propri amici ha interagito con la pagina è ritenuto uno stimolo sufficiente a compiere un Like. Leggere status e commenti sulla pagina di un brand da parte di amici, porta un utente a volersi interessare ai contenuti della stessa.

Un problema, tra l’altro subito notato da chi lavora nel settore e confermato dallo studio, è la posizione fortemente penalizzante in cui sono state destinate le Facebook Applications. Molti utenti intervistati hanno dichiarato addirittura di – non aver notato la freccia – con cui è possibile espandere la sezione app dedicata.

Concludendo

Questo studio ha un po’ confermato quelle che erano le perplessità dei professionisti del settore già ampiamente discusse prima che una pubblicazione del genere venisse a confermarlo. Cito in merito La Timeline di Facebook non piace e Facebook Timeline per i brand, pro e contro. Sono comparse addirittura guide su come fare un downgrade della Facebook Timeline.

Tuttavia, ci troviamo a confronto con un mondo della comunicazione in continua evoluzione, ed ogni cambiamento (per quanto traumatico e fastidioso sia) deve essere inevitabilmente adottata come prassi in tempi brevi, e uno studio come questo può aiutarci a capire come trasformare queste negatività in vantaggi competitivi nelle nostre prossime attività di social media marketing. Da quanto ho riportato dallo studio su questo post, vantaggi potrebbero essere questi due:

#1 Utilizzare la cover image in tutto il suo potenziale comunicativo. Se viene percepita come un banner, fate in modo di renderlo un contenuto dinamico ed espressivo come tutto il resto.

#2 Cover image e notizie in evidenza a supporto delle facebook app. Visto che quest’ultime sono messe in posizione così scomoda, invece di attendere una nuova release che risolva il problema, pensiamo a come cover image e notizie in evidenza possono essere utilizzate per veicolare l’attenzione dell’utenza alla presenza della “nuova app lanciata a supporto della nuova promo”.

Voi cosa ne pensate?

Trovate che il nuovo lay out delle Facebook Timeline sia user friendly?

Le app sviluppate prima dell’avvento della Timeline hanno subito una flessione di traffico?

Se il traffico alle app è diminuito avete già attuato soluzioni per recuperare?

 

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