7 regole SEO per ottimizzare un post by Rand Fish

9 seo tipsLe nozioni, i consigli e le best practices SEO sembrano non bastarci mai. Rincorriamo articoli che per la maggior parte delle volte contraddicono nozioni acquisite in precedenza (o peggio le ripetono), e non c’è spesso soluzione di continuità a questa spirale dell’indicizzazione.

La cosa più stressante a volte, e lo dico lato consumatore di guide SEO, è che per vedere gli effetti positivi (ma anche no) delle varie liste di consigli trovate online c’è bisogno di aspettare almeno un paio di mesi. Questo perché bisogna prima attendere un tempo “fisiologico” di indicizzazione dei contenuti da parte dei motori di ricerca, e poi perché necessitiamo di una base dati rilevante con cui raffrontare i mesi precedenti.

Pertanto, il mio consiglio in questo caso è affidarsi a fonti davvero affidabili – da seguire quotidianamente – perché il discorso redazionale sarà cronologicamente sensato e coerente. SEOMOz, Shareolic, e l’italiano Tagliablog, sono dei veri punti di riferimento del settore SEO.

Proprio da SEOMOz ho intercettato questa lista di ultime tips utili per l’ottimizzazione SEO degli articoli di un blog, estratta da un video del CEO + Co-founder di SEO-Moz Rand Fish, pubblicato appena 3 giorni fa.

Fish pone un assunto di base assolutamente non innovativo, ma tuttavia la lista va apprezzata perché ripropone basi fondamentali che è bene ricordare, e perché comunque sia porta qualche chiarimento sostanziale.

L’ottimizzazione esasperata della SEO sta passando sempre più in secondo piano rispetto alla qualità del contenuto emerso da una ricerca (appunto, niente di nuovo). D’altronde che senso ha ricevere 1000 visite al giorno sul proprio blog, con un tempo medio di permanenza di 30 secondi, e una frequenza di rimbalzo superiore al 80%? Ci sono tuttavia delle correzioni, a livello “tecnico”, rispetto al passato che bisogna tener presente. Ecco cosa consiglia:

1. URL

Nel recente passato bastava includere le giuste keywords nel dominio in modo da ricevere immediatamente visite a palate sul proprio sito. Oggi, però l’esperienza dell’utente in rete si è elevata, e siti del tipo “www.offerte-orologi.com” non ricevono più il dovuto trust da parte dei visitaori, che sono sempre più portati a scartarli nei risultati di ricerca, a favore di siti in cui il brand (presente nel dominio) comunica e ispira maggiore fiducia e certezza di trovare ciò che si cerca. Fare attenzione quindi nella scelta del dominio a trovare il giusto compromesso tra branding/keywording.

2. Page Titles + Headline

Il page titles ha acquisito nell’epoca del Social Media Sharing un ruolo sempre più centrale. Infatti, la sua visibilità è di molto aumentata attraverso i social media (insieme al title tag, alla meta description e alle featured image) al momento della condivisione del contenuto. Quindi bisogna fare attenzione che siano sempre ottimizzate, senza errori e “human friendly”. Un ottimo strumento per tenere sotto controllo questo aspetto è il plugin WordPressSEO di Yoast.

Ottimizzazione bilanciata per lettore e motore di ricerca deve essere fatta anche pensando alla Headline. Per approfondire in dettaglio le differenze tra headline e page title rimando a quest’articolo

3. Body

Quest’immagine spiega perfettamente quale dovrebbe essere la formattazione ideale di un post. Come mostra l’immagine, capisaldi da non tralasciare mai di questa disposizione sono:

–>  una headline human-friendly;

–> una foto-miniatura posta in alto a sinistra uploadata con un filename contenente la keywords principale dell’articolo;

–> distribuire la keyword principale in tutto il corpo del testo;

4. Headings – Intestazioni

Le Headings (per chi ancora non lo sapesse sono le intestazioni attivate dal tag H1, H2, Hn…) sono un evergreen. Non solo sono un ottimo strumento per formattare il testo in modo pulito, ma sono indispensabili per aiutare l’utente nella lettura a trovare subito ciò che cerca. Inoltre, inserire gli heading tags aiuta i motori di ricerca a categorizzare più velocemente il vostro sito.

5. Images

Nella SEO della “vecchia scuola” un punto fondamentale era l’utilizzo dell’alt tag al momento dell’inserimento di una foto nell’articolo. Adesso, la cosa essenziale è che “un’immagine ci sia sempre”, grazie alla grandissima importanza che queste hanno nel cogliere l’attenzione dell’utente.

6. rel=author Tag

Compilare il “rel=author” listing di Google” può certamente aiutarvi a migliorare il click-though rate del vostro sito, in quanto ogni link di cui siete autore sarà accompagnato nella pagina dei risultati da una vostra foto. Questo sicuramente aiuterà gli utenti a fidarsi di più del link proposto.

7. Fast Load Time – Caricamento rapito della pagina

La lettura online si fa sempre più veloce, spesso in mobilità, e allora un sito deve caricarsi quasi istantaneamente. Il minimo ritardo nel caricamento di una pagina può costare se non in termini di click – sicuramente peserà sulla frequenza di rimbalzo e tempo di permanenza.

Inoltre è quasi indispensabile ormai pensare ad un design in grado di mantenere la giusta formattazione anche via mobile.

Per tutto il resto, consigliamo di dare un’occhiata al video..

via Shareaholic

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