Annunciate le pagine globali di Facebook: miglioramento o confusione?

E’ arrivato ieri l’annuncio da parte di Facebook delle nuove Pagine Globali, rivolte a quei brand internazionali che si trovano per forza di cose a dover gestire una pagina per ogni nazione.

La nuova struttura indirizzerà direttamente gli utenti sulla versione della pagina più adatta alla nazione dalla quale sono connessi, visualizzando copertina, foto, album, traguardi e quant’altro si trovi nella timeline in modo localizzato, pur restando nella pagina globale.

Quindi è prevista la possibilità di impostare delle pagine locali ed una di default per il resto dei mercati.

Lati positivi

Ovviamente l’annuncio di Facebook elenca i miglioramenti che porterà il nuovo layout:

Una sola brand identity: tutti gli utenti vedranno lo stesso nome di pagina (tradotto nella loro lingua, speriamo non da un traduttore automatico) e il dato aggregato di numero di fan e persone che ne parlano.

Una sola URL: nelle campagne fuori da Facebook si potrà dare la stessa URL , perché gli utenti atterreranno direttamente sulla pagina della loro nazione.

Insight a livello globale: gli amministratori della pagina principale vedranno gli insight per tutti gli utenti in una sola dashboard.

La nuova struttura, chi l’avrebbe mai detto, funzionerà sia per i brand che gestivano una sola pagina con i post geo-targetizzati, sia per quelli che avevano optato per la creazione di una pagina per ogni paese. Nel primo caso si potrà massimizzare la scala globale mantenendo la rilevanza locale, nel secondo si potranno unire senza problemi le pagine “nazionali” in una, lasciando invariata la localizzazione ma ottenendo una panoramica più completa allo stesso tempo.

Per di più, sarà più facile tenere conto dell’audience globale, oltre che confrontare la propria pagina con quelle dei brand concorrenti , perché entro fine anno verrà implementato anche il numero di fan nazione per nazione per tutte le pagine (già passate al nuovo layout o meno).

Lati negativi

Come tutte le modifiche pù o meno improvvise va metabolizzata, ma le potenzialità sembrano evidenti, sia per i brand che potranno avere un maggior numero di informazioni in modo più semplice, sia per Facebook che ha un evidente bisogno di monetizzare. Qualche piccola perplessità tuttavia c’è:

Chiaramente, sarà una feature disponibile solo per i grandi brand, veramente grandi. E immagino richieda un cospicuo investimento per essere ottenuta (tanto che viene chiesto di contattare il proprio referente di Facebook per ulteriori informazioni).

Le traduzioni automatiche sono sempre dietro l’angolo e minacciano di rendere un inferno la vita dei gestori delle pagine, come già qualcuno segnalava nei commenti. Sarà necessaria la possibilità di personalizzare le informazioni tradotte, per non rendere le pagine incomprensibili (vi immaginate le pagine dei film, ad esempio, con il titolo tradotto diversamente in ogni nazione? Sarebbe un incubo).

Mi viene da pensare poi alle agenzie che ora gestiscono le pagine “nazionali”: non è chiaro se ci potrà essere una gestione separata per ogni paese o sarà tutto accentrato in un unico account ad hoc (ma immagino che sia vera la prima ipotesi, altrimenti sarebbero favorite le agenzie con sedi in più nazioni o scoppierebbero delle guerre interne). Stesso discorso per gli strumenti gestionali di terze parti: quanto resteranno aperte le API (e quanto potranno essere pesanti le interferenze tra una nazione e l’altra)?

Altra questione abbastanza delicata sarà quella di Ads e post sponsorizzati: sarà possibile indirizzarli solo su un target nazionale? Per ora nulla ci viene rivelato.

In ultimo, ma meno rilevante, le nazioni in cui si parlano più lingue: sarà possibile scegliere quella preferita?

Possiamo solo attendere gli sviluppi, e magari ulteriori informazioni più concrete da Facebook. Per ora, abbiamo solo questo breve annuncio ufficiale di Kelly Winters, product marketing manager.

Fatevi
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