Il CTR degli annunci video in Italia e nel mondo

Il CTR degli annunci video in Italia e nel mondo

Il 20 marzo scorso MediaMind ha diffuso il suo report annuale sugli annunci video, basato sull’analisi di più di 600 miliardi di impression distribuite in 47 paesi del mondo nel corso del 2012. In generale, gli annunci video hanno fatto la parte del leone nel 2012, aumentando del 43.8% rispetto al 2011. Nel paper, scaricabile dal sito di MediaMind, sono presenti delle tabelle riassuntive di tutti e 47 i paesi considerati con le performance per tipo, formato e categoria merceologica. Sperando di farvi cosa gradita, ho estrapolato i dati riguardanti i CTR per l’Italia:

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Per gli annunci video autoplay:

Il CTR degli annunci video in Italia e nel mondo

Per gli annunci video click-to-play:Il CTR degli annunci video in Italia e nel mondo

Per gli annunci video con banner ad espansione:ctr-video-italia-expandable

Una nuova metrica: la Viewability

La maturazione del digital è affiancata dall’evoluzione delle tecniche per misurare i risultati e per stabilire i prezzi. Ecco allora la proposta di utilizzare una nuova metrica che potrebbe diventare il KPI standard prendendo il posto del click, considerato non più attuale e meno affidabile di qualche tempo fa: la viewability.

La riflessione nasce dopo aver osservato che solo il 63% degli annunci erano visibili, e dunque le impression non viste effettivamente andavano ad abbassare notevolmente gli indici di performance. L’idea è quindi di spostare l’attenzione dalle impression totali alle impression realmente visibili, cioè conteggiare solo le visualizzazioni di pagina in cui l’annuncio viene visualizzato effettivamente da chi naviga (molte volte i banner posizionati sotto il primo scroll di pagina non vengono visualizzati affatto, ma associando le impression alle visualizzazioni di pagina vengono conteggiati).

Con un conteggio ponderato, invece, si può assicurare agli inserzionisti che l’annuncio resti visibile per un tempo sufficientemente rilevante. Attualmente si considera come viewable una impression in cui il 50% dei pixel dell’annuncio sono visibili per almeno un secondo). Ovviamente i valori numerici assoluti si abbassano, ma il CPM e gl indici di performance aumentano. Win-win.

Dai primi studi la visibilità effettiva media è del 63%, con delle punte nei settori travel, news/media, prodotti di consumo e corporate. Gli annunci meno visibili invece rientravano delle categorie finanza e telecomunicazioni.

Il CTR degli annunci video in Italia e nel mondo

Magari all’inizio non verranno completamente messe da parte le metriche tradizionali, anche perché ci sono ancora delle difficoltà tecniche nel conteggiare le impression reali, ma si potrà dare ai professionisti un modo di fornire anche dei dati qualitativi oggettivi, oltre a quelli quantitativi. Ma il tutto è interessante perché, considerando solo le impression reali, i dati di engagement e quindi quelli di performance “fisica” aumentano notevolmente: ad esempio, il CTR era maggiore del 54.5% rispetto alla misurazione standard.

Il CTR degli annunci video in Italia e nel mondo

Insomma, che ne pensate? Secondo me è un ottimo punto di partenza, magari da espandere a tutte le nuove categorie di annunci, che non possono rimanere ancorate alle misurazioni tradizionali.

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