Dietro le quinte del nuovo newsfeed di Facebook: com’è stato progettato?

Questa mattina ho visto per la prima volta dal vivo il nuovo newsfeed di Facebook e mi sono chiesto: “chissà come hanno fatto a pensare una cosa del genere”. E neanche a farlo apposta Jane Justice Leibrock, che lavora allo User Experience Lab di Facebook ha risposto alla mia domanda (magari non sono stato l’unico a porsela): c’è stato un vero e proprio focus group.

La nota con la spiegazione della ricercatrice parte dall’osservazione che ricevevano più spesso: “Il mio feed è troppo intasato di notizie”. Ben conscia che fermandosi solo alla superficie avrebbe potuto causare più danni che altro, ha proseguito la sua inchiesta chiedendo agli utenti che partecipavano alla ricerca cosa intendessero per “intasato” e cosa avrebbero fatto loro per eliminare “l’intasamento”.

Chiaramente le risposte sono state diverse, ma alla fine tutto era riconducibile alla presenza di notizie assolutamente irrilevanti per alcuni, storie che non volevano vedere nel feed. Da qui è nata l’idea di dare più feed diversi, focalizzati su un certo tipo di contenuti o un determinato argomento.

Ora il problema era quali feed rendere disponibili e con quali contenuti, e qui hanno fatto la genialata. Per individuare i contenuti o le categorie hanno dato a tutti i partecipanti delle stampe di notizie recenti apparse sulle loro bacheche Facebook, chiedendo loro di scegliere quelli più interessanti e poi dividerli in categorie utilizzando dei semplici post-it.

Il team confessa di aver preso delle idee a cui non aveva pensato: il feed di tutte le notizie di tutti gli amici ad esempio, in cui trovare gli aggiornamenti anche di persone con le quali si interagisce poco ma di cui fa piacere ricevere notizie. Quello che mi ha colpito maggiormente di questa storia è stato il fatto che, ancora una volta, l’ascolto e la relativa interpretazione delle opinioni degli utenti ha battuto di gran lunga la mera analisi statistica dei dati.

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