È qui la Clubhouse?

Davide Mannina

26 Marzo 2021

Davide Mannina

26 Marzo 2021

Da fedele frequentatore di social che alle “next big thing” arriva quando non sono più tanto next e neanche tanto big, esprimo un parere spassionato su Clubhouse. Dall’intrusiva prospettiva di chi si ‘imbuca’, perché ancora non può entrare al ‘party’, pardon, in piattaforma!

Prima di tutto, cosa è questo Clubhouse di cui parlano millennial e trend setter, guru del growth hacking e colleghi di lavoro?

è un social network, su questo ci siamo, e la sua caratteristica principale è di essere solo vocale: niente testo, foto, video. Nulla viene registrato, forse (chiedere alla Cina). Caratteristiche che lo rendono decisamente diverso per modalità e tempi di fruizione.

E come funziona, Clubhouse?

A oggi l’app è ancora nella sua versione beta, aperta solo ai sistemi iOs e disponibile solo su invito. Chi è parte di questa élite può scaricare e fare accesso all’app, aprire la propria stanza e iniziare a parlare, nella speranza che qualcuno ascolti.

Clubhouse funziona per room, stanze, divise per aree tematiche. Tutti possono creare la propria stanza scegliendo in libertà il tema di interesse, oppure può partecipare ad altre stanze attive, ma solo da ascoltatore. Uno degli elementi caratterizzanti della piattaforma è quello di assegnare ruoli ben definiti ai partecipanti ad una discussione. C’è il proprietario della stanza che, oltre a scegliere il titolo e quindi l’argomento principale di discussione, ricopre automaticamente il ruolo di moderatore. Ci sono le persone sullo stage, coloro che sono in condizione di parlare e quindi partecipare alla discussione. C’è la platea degli ascoltatori, di chi è nella stanza e che tramite alzata di mano, a discrezione dei moderatori, può essere invitato a parlare e a partecipare attivamente. È come un grande aggregatore di forum audio, in diretta, a cui solo alcuni sono ammessi a parlare.

Cantarsela e suonarsela? Sì, ma da esperti

Come spesso (troppo?) accade al lancio di nuovi Social Network, a oggi la popolazione di Clubhouse è fatta in prevalenza da esperti di marketing. Entusiasti di Clubhouse che nelle room di Clubhouse parlano incessantemente di Clubhouse.

Dall’alto di una conoscenza di Clubhouse da veterani, che neanche gli stessi creatori, ci spiegano il funzionamento e le potenzialità di Clubhouse: come fare per guadagnare su Clubhouse (come fare?), come costruire il proprio Personal Branding su Clubhouse (c’è sempre chi vuole costruire Personal Branding). Naturalmente, su Clubhouse ci sono anche gli influencer, quelli sono ovunque.

Di stanza in stanza, rigorosamente ‘live’

Ironia da ‘intrusi’ a parte, per fortuna Clubhouse non è solo ‘nonnismo’ da marketing, e gli argomenti delle discussioni sono i più vari. Spesso troppo vaghi, ma con una particolare attenzione per l’attualità. Ed è forse questo il miglior terreno per un social completamente in diretta: il commento, la discussione sui principali fatti del momento, sulle tematiche che più concentrano l’attenzione dell’opinione pubblica.

Vocal Twitter?

Stanze create per discutere della pandemia o della situazione politica, anche con l’ausilio di esperti, polemisti e capipopolo sono già attive, così come sono presenti stanze in cui è possibile commentare in diretta la serie televisiva del momento, l’evento mediatico o sportivo ora in corso di svolgimento, il trend in grado catalizzare l’opinione pubblica: un po’ la funzione che ha assunto Twitter.

Fake news e moderazione

Si spera che possa farlo limitando, se non del tutto escludendo, il proliferare delle fake news anche grazie alla funzione dei moderatori, figure che potrebbero diventare decisive nel successo, o nel fallimento, di Clubhouse. La loro attività di controllo sulle stanze, probabilmente, ha spinto diverse personalità a usare ed a intervenire nelle discussioni, senza la paura di essere messi in difficoltà.

Lo ‘scoop’ con Tesla e Musk

Esemplificativa l’intervista che Elon Musk ha concesso al venture capitalist Marc Andreessen: evento che se da un lato ha mostrato le potenzialità di Clubhouse e del peso del fondatore di Tesla, con migliaia di persone che hanno affollato la stanza e ascoltato l’intervista, ne ha dimostrato anche le debolezze. Sia strutturali, la discussione è stata registrata e si può trovare facilmente navigando su internet, sia di contenuto: l’intervista è quasi di nessun interesse se è fatta da un intervistatore così ‘amichevole’.

Live o non live? This is the question…

L’essere live, l’interattività rappresentano sicuramente una dei punti di forza di Clubhouse ma anche un’incognita: chi oggettivamente può permettersi di partecipare, anche solo da ascoltatore, a discussioni, la cui durata può essere anche di diverse ore, durante un normale giorno lavorativo? La risposta potrebbe essere il palinsesto: programmare i lavori delle varie stanze, dando la facoltà, a chi è interessato, di organizzarsi. Certo con la possibilità che perdendo un appuntamento, senza poi poterne recuperare il contenuto, si perda anche interesse sulle future discussioni di una determinata stanza. del resto era così anche per la vecchia Tv.

è qui la clubhouse?

Hype’s over?

Finito l’hype, se Clubhouse troverà un posto accanto ai giganti dei social network quale sarà? Forse quella di enorme chat vocale dove poter discutere con gli amici di sempre sparsi per l’Italia e per il mondo: che in un periodo di sedentarietà forzata non sarebbe comunque una funzione da disdegnare. Per il momento attendo e nel frattempo ho ordinato delle nuove cuffie.

Editing: Franz Scarpelli

Art & Motion Graphics: Viralbeat Design Team

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