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Fast Fashion: pro o contro? In un Report sveliamo i risultati dell’analisi del discorso online

Il termine fast fashion si riferisce a un modello di produzione e consumo tipico dell’industria della moda, caratterizzato da cicli brevi di produzione. Questo modello è stato favorito dalla globalizzazione e dall’evoluzione  delle preferenze dei consumatori: le aziende impostano la produzione di capi di abbigliamento, aggiornando le collezioni a ciclo continuo, in modo economico ed efficiente. Il fattore economico è la leva principale perché tutto il sistema si regge su un percorso d’acquisto continuo e compulsivo.

Questo fenomeno, in grande espansione nell’Industry della moda, nel corso del tempo è risultato molto divisivo e ha acceso dibattiti e polemiche online.

Da un parte ha innegabilmente contribuito ad allargare le fasce di utenti che potevano accedere alle ultime tendenze del fashion, grazie a prezzi competitivi, collegandosi in modo coerente al desiderio di novità e alle esigenze di rappresentare la propria identità.
Dall’altra, tuttavia, i costi ambientali sono enormi, perché il sistema comporta un’enorme quantità di rifiuti tessili. Un altro argomento che fa molto discutere è la condizione dei lavoratori.


Il report di settore sull’Industry della moda

Il nostro team di analisti insieme a quello di Digimind ha approfondito lo scenario della moda italiana, realizzando un report di settore, basato sulla data analysis: una panoramica delle performance digitali dei principali brand del segmento luxury e del segmento del fast fashion, con particolare attenzione ai contenuti innovativi che vengono veicolati dai canali ufficiali e con un approfondimento dedicato proprio al fast fashion. 


L’analisi di posizionamento del fast fashion

In maniera più verticale, il nostro dipartimento di analisi ha analizzato lo scenario in cui insiste il fenomeno del fast fashion, andando ad approfondire le opinioni degli utenti sul tema.
La nostra analisi ha riguardato le conversazioni in un time range di 32 giorni, esplorando i contenuti prodotti dai pubblici sui social come Facebook, TikTok, Instagram, X (ex-Twitter) e i portali di news, la blogosfera e gli aggregatori di notizie.


Le domande di ricerca che hanno guidato il nostro approfondimento sono state:

Un primo significativo risultato è la distribuzione delle conversazioni su tre ambiti fondamentali:

Dal grafico si evince come il discorso etico e morale risulti maggioritario.

Quali sono i brand più citati dagli utenti nell’ambito del discorso sul fast fashion e quali sono gli argomenti su cui si accende maggiormente il dibattito? Il pubblico digitale italiano si schiera a favore o contro?

Scopri le risposte a queste domande scaricando il Report Dal luxury al fast fashion: web analysis sulla percezione della moda nei pubblici italiani


Monitoraggio e analisi dei dati a cura di Valentina Sturiale.

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