Lo Stato della Blogosfera

cc Immagine di alamodestuff

Avvicinandoci alla chiusura del 2010, tiriamo le somme su quello che riguarda la vita nella blogosfera. Vediamo quali sono le considerazioni che Brian Solis, opinion leader globalmente riconosciuto,  ha pubblicato in un recentissimo post riguardo alla situazione della blogosfera nel 2010 commentando il report Technorati.  Terminiamo così l’anno qualche consapevolezza in più e proiettati alle novità che ci attendono per il 2011 sul fronte del blogging e del microblogging.

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?


Questa è la domanda che ci poniamo quando esaminiamo lo stato della blogosfera. La risposta a questo quesito…dipende dalle circostanze: se stiamo bevendo dal bicchiere, è mezzo vuoto, se stiamo versando, è mezzo pieno.
Con la crescita di Twitter, Posterous, Tumblr e altre forme di micromedia, molti credono che il bicchiere sia mezzo vuoto. In molti hanno optato per il microblogging investendo nell’arte della forma breve e facendo apparire un po’ retro il blogging. In effetti sembra che da un certo punto in poi la blogosfera sia stata uccisa dal fascino della statusphera e dal trend del micro-publishing.
Oggi passano 100 milioni di Tweets su Twitter.
Questo mese su Facebook l’utente medio ha creato 90 pezzi di contentuto e ha contribuito a più di 30 miliardi di pezzi di contenuto (web link, nuove storie, post su blog, note, foto, album, ecc.) collettivamente condivisi ogni mese.

Ma il blogging continua ad esistere, come dovrebbe. E’ un luogo in cui il contesto, la spensieratezza e la continuità sono premiate con inbound link, ReTweets, bookmarks, commenti e Likes. La loro longevità supera ampiamente la memoria a breve termine di Twitter o di ogni altro micro network. Infatti con Twitter stiamo competendo per l’istante, con i blog stiamo investendo sulla nostra eredità digitale.

Lo Stato della Blogosfera nel 2010
Dal 2004 Technorati pubblica il suo report annuale sullo Stato della blogosfera. Dal momento che indicizza più di un milione di blog, Technorati è l’authority.  Indipendentemente dal network che chiamate casa, i blog sono i pilastri del web democratizzato. Il blogging pone le fondamenta per l’influence procurando un epicentro intellettuale per i punti di vista e la conoscenza.

Per iniziare, diamo un’occhiata alla residenza dei blogger di tutto il mondo.
Quasi metà di tutti i blogger sono residenti negli Stati Uniti, con un 29% di blogging in Europa.

I partecipanti al sondaggio, che è stato proposto in lingua inglese, rappresentano 24 paesi. Il 38% dei partecipanti è residente in Nord America (il 33% negli Stati Uniti). I partecipanti dall’Europa contano il 19%

Genere
Stando a Technorati i due terzi dei blogger sono maschi. Ovviamente vediamo che una maggioranza di blogger postano per hobby o come occupazione part-time. Comunque una buona percentuale, equivalente a quella dei part-time, sono blogger sia corporate sia self-employed.

Età
Secondo il report Technorati, il 65% dei blogger di tutto il mondo appartengono alla fascia di età compresa tra i 18 e i 44 anni. Quelli che postano per hobby o part time hanno generalmente un’età compresa tra i 25 e i 34 anni. I bloggers self-employed tendenzialmente cadono nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Bloggers affermati vs. nuovi arrivi
Il blogging nel corso degli anni continua a muoversi verso il mainstream. Metà di tutti i bloggers che hanno risposto al sondaggio stanno attualmente lavorando al loro secondo blog. L’81% ha scritto sul blog per almeno un anno. Questo grafico mostra che la maggioranza dei blogger sono davvero dei veterani. I corporate bloggers rappresentano una percentuale significativa di quelli che hanno scritto sul blog per più di 6 anni. La seconda parte più consistente è quella dei blogger che lo hanno fatto per 2-4 anni, seguiti da un gruppo di scrittori dedicati che se ne sono occupati per 4-6 anni.

Born to Blog
Il 30% dei corporate bloggers ammette di sfruttare il blog come modo per essere pubblicato o apparire nei media tradizionali. Il 57% dei blogger self-employed condividono il loro expertise e la loro leadership di pensiero per attirare nuovi clienti. La maggioranza dei blogger, comunque, pubblica i propri punti di vista per incontrare ed entrare in contatto con persone che hanno idee affini. I blog mettono anche le basi per la formazione degli interest graphs, di cui Brian Solis parla in questo articolo, e che rappresentano in tutto e per tutto lo step successivo ai social networking.

Perché scriviamo su un blog oggi e perché scriveremo sul blog domani potrebbe rappresentare una maturazione. Quando è stata fatta la domanda riguardo al futuro, molti hanno risposto  dichiarando l’intenzione di scrivere di più. Inoltre, molti hanno in programma di aumentare i topic che attualmente trattano. Molti bloggers sperano di pubblicare un libro e di aumentare la loro audience attraverso il contributo di altri blog. Da notare anche che i blogger stanno cercando di aumentare la creazione di contenuti attraverso i loro mobile devices.

I Building Blocks della Blogosfera
Quando si parla di tecnologia, il blogging è una discussione interessante da affrontare. I blog tradizionali richiedono l’hosting su piattaforme di blogging “tradizionali”. Di conseguenza, vediamo come una dominante fetta di bloggers aprono il loro blog su WordPress, seguito da Blogger. E’ facile prevedere che il prossimo anno assisteremo ad un aumento di nuove forme di piattaforme di blogging, quelle ispirate alla semplicità con un’enfasi di mobilità, curation, presentazione istantanea e community.

I Media nei Social Media
Per completare la storia, i blogger devono bilanciare il testo con altre forme di media, come ad esempio le foto. Infatti, dopo il focus sull’ascesa dei video nei social media, le foto continuano ad essere il visual preferito per aiutare a raccontare una storia. Il video è comunque secondo. Seguono audio, musica o parlato.

Content Marketing
Senza un’audience il blogging è paragonabile ad un giornale pubblico. I blogger stanno condividendo le loro conoscenze per una grande causa: la vostra attenzione, le vostre reazioni, e in ultimo, una prospettiva di circolazione. Scrivere quindi non è abbastanza per costruire l’audience desiderata con i risultati desiderati. Il 55% dei bloggers iscrivono il proprio blog a Technorati nell’intento di attirare una gamma più ampia di visitatori. Un numero significativo di blogger usa le tag di Technorati per favorire il boost sui loro post e blog quando i visitatori cercano per parole chiave. In generale, l’ Ottimizzazione dei Social Media (SMO) continua ad essere sottostimata. E’ un’estensione del SEO e non è meno importante del SEO: è come mettere a confronto la search tradizionale e la social search.
Attraverso gli RSS e attraverso Twitter e Facebook i bloggers creano sinergie tra i contenuti, inoltre commentano su altri blog nella speranza di generare un traffico reciproco.

E’ importante notare che la maggioranza dei bloggers non linkano direttamente il loro blog su Twitter: come si vede dai risultati, molti si lasciano persuadere dalla comodità dell’automazione.

Forse dovremmo seguire il trend di quei blogger che NON linkano i loro blog a Facebook.

I benefici del Blogging
Diciamo che ci sono spesso i soldi dietro agli insight e alle opinioni.
Technorati riporta he la maggioranza dei bloggers si classificano come hobby. Ad ogni modo, quelli che fanno soldi attraverso il blogging, direttamente o indirettamente (parlando a convegni, scrivendo libri ecc) tendono a farlo da soli. Per coloro che stanno considerando di investire in un blog o coloro che stanno valutando i vantaggi del continuare a farlo, c’è da tenere in mente una massima importante: you get out of it, what you put into it. A molti il blogging ha procurato maggiore visibilità nel loro mercato. La ricerca e la scrittura di solito equivalgono a insight e compressione, quando poi a ciò si aggiunge un pizzico di prospettiva, viene realizzato il valore di una piattaforma di blogging. Una notevole quantità di blogger dichiara anche che le views condivise e le osservazioni hanno un risultato nell’attrazione di nuovo business e clientela.

Il blogging è ricco di opportunità indirette, in cui la loro presentazione è commisurata alla vostra dedizione, punto di vista e unicità.
La visibilità è l’omaggio minimo per il pensiero e l’affidabilità. Un numero invidiabile di blogger vengono coinvolti a parlare agli eventi di settore e la stragrande maggioranza contribuisce alla stampa di settore.

Il Mobile Lifestyle
Con l’aumento degli iPads e mini-iPads, il mobile blogging sta persuadendo i blogger alla brevità, non per mancanza di cose da dire ma semplicemente perché scavare più profondamente nei pensieri, nell’analisi o nelle proprie visioni su un device mobile è scoraggiante. Quindi, per rimanere visibili, alcuni blogger stanno scrivendo post più brevi come scommessa contro la presenza a favore della sostanza.

Il 2011 e il futuro della Blogosfera
Il blogging continuerà ad evolversi, guadagnando importanza con il tempo. Nel 2009 e 2010 abbiamo visto microblogs e tumblelogs come Posterous e Tumblr guadagnare importanza e universalità. Tumblr da solo vanta di 6 milioni di utenti e 1,5 miliardi di pageviews al mese e sta continuando ad aumentare. A differenza delle piattaforme tradizionali come WordPress e Blogger, i microblog semplificano e accelerano il processo di condivisione delle idee ed esperienze in via testuale o attraverso altre forme di media. Ma a differenza di Twitter e degli altri micromedia, i microblog hanno una memoria. Servono come deposito per il brand “tu” e per tutto ciò che quel “tu” rappresenta…quando coltivato in modo strategico.
L’evoluzione del social graph in interest graph spiana la strada per un network più efficiente e connesso che combina contesto e attenzione, collegando le persone e le informazioni che stanno cercando. Nel 2011 il panorama dei social media passerà un’interessante trasformazione dando inizio a un tipo di commercio dell’informazione e alle 3C del social content: creation, curation e consumption. Mentre il blogging tipicamente risiede nei piani più alti della gerarchia dei social media, i nuovi servizi rendono più democratica la possibilità di pubblicare e diffondere le informazioni.

Il 2011 è l’anno dell’information curation e l’alba del curator. I curator introducono un nuovo ruolo nella piramide dell’Information Commerce. La definizione tradizionale di curator è: qualcuno che si occupa di custodire un museo o altre collezioni. Nei social media, un curator è qualcuno che custodisce gli interest graphs che hanno per lui importanza. Scoprendo, organizzando e condividendo contenuti rilevanti e interessanti dal Web attraverso i social streams che hanno scelto, i curatore investono nell’integrità del loro network e delle loro relazioni.
L’informazione diventa commerciabile così come è un’arte l’abilità di riconoscere qualcosa di interessante, saperlo impacchettare in una forma avvincente, fruibile e condivisibile.
I curator guadagnano il maggiore social capital per il loro ruolo qualificando, filtrando e raffinando i contenuti introdotti nello stream che connettono i loro interest graphs.

Tools, networks e servizi che si rivolgono al ruolo del curator emergeranno, con diversi già in testa. Storify, Curated, Pearltrees e Paper.li stanno diventando i servizi ambiti dai curatore dal momento che non solo consentono il riconfezionamento e la diffusione delle informazioni ma lo fanno con un formato accattivante e coinvolgente. Come i post dei blog, il curated content rappresenta anche i social objects  e i curation services stimoleranno le conversazioni e le reazioni, ma daranno anche nuova vita e maggiore portata ai contenuti esistenti, ovunque essi siano.

I curatore giocano un ruolo importante nell’evoluzione dei nuovi media, della portata delle informazioni e dei nicheworks che vengono uniti come risultato. I curatore promuovono l’interazione, la collaborazione e l’enlightenment. Ancora più importante, i servizi che potenziano i curator amplieranno la topografia per la creazione di contenuti. Forrester stima che il 70% degli utenti dei social media sono semplici consumatori, coloro che cercano e consumano il contenuto disponibile oggi…ma che non dicono niente in pubblico a riguardo. Tuttavia, la facilità della caratino combinata con la pervasività del microblogging inizia a invogliare i consumatori a condividere le informazioni, convertendo il consumatore statico in un curator o creator produttivo

A prescindere dalla piattaforma, il blogging è un dono e un esercizio alla democratizzazione delle informazioni e all’uguaglianza dell’influente. Con la creation e la creation che aumentano lo scambio dell’information commerce stiamo muovendo i nuovi media verso il mainstream. Dato questo, quello che consumiamo e quello che condividiamo influenza lo sviluppo degli interest graphs e dei social networks, ma anche la direzione generale dei nuovi media.
In che modo tutto questo cambierà la vostra condivisione in termini di modalità e di contenuti?

L’articolo originale di Brian Solis è qui.

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