Millennials: le strategie per coinvolgerli a partire dai nuovi trend digital

Se ci fosse un oroscopo dedicato ai digital trends anno per anno, quello del 2017 reciterebbe qualcosa del genere: “Caro mondo digital, per i prossimi mesi ti consiglio di focalizzarti sui millennials. Sarai travolto da novità che ti spiazzeranno ma che, in fondo, già sapevi sarebbero arrivate e incontrerai nuovamente delle vecchie conoscenze che ormai pensavi fossero memoria del passato. Potremmo ipotizzare anche un ritorno di fiamma”. Dal momento che risulta difficile calcolare la data esatta di nascita e l’ascendente del mondo digital, proviamo ad elencare alcune di queste tendenze alimentate dai millennials e che saranno protagoniste di questo anno, già iniziato, che si rivela sempre più interessante.

1. Sempre più instant messaging per i Millennials

I dati parlano chiaro: le app di messaging hanno più utenti registrati rispetto ai social network. Sembra che la gente ami di più parlare scrivendo. In altre parole: WhatsApp, Facebook Messenger, Viber e WeChat, tutte insieme vantano più user di colossi come Facebook, Twitter, LinkedIn e Instagram, come riferisce Business Insider. E questo è solo l’inizio: sembra che per il 2018, gli utenti delle maggiori app che erogano questo servizio saliranno a 2 miliardi. Un cambiamento di uso dei social era nell’aria, riflettiamoci bene: queste app sono divenute parte essenziale del nostro vivere quotidiano e hanno ormai contaminato anche il lavoro; quando WhatsApp ha introdotto la doppia flag, il mondo digital sembrava essere entrato in una nuova era, neanche avessero inventato il teletrasporto. Ma non è solo questo e i gli occhi attenti di noi marketer se ne sono resi conto quando hanno iniziato a constatare che se i clienti vengono coinvolti attraverso messaging durante il processo di acquisto, si può arrivare ad una conversion rate altissimo che potrebbe sfiorare il 100%! Questo è particolarmente vero per i millennials, che hanno un potere di acquisto di 200 miliardi di dollari l’anno, troppi per essere trascurati. I millennials, che sono anche dei veri e propri influencer nella loro community, amano il messaging, tanto che il 75% preferisce questa forma di comunicazione a quella vocale ed il 62% si dimostra più fedele ad un brand che li ha coinvolti attraverso i messaggi. Perché? I millennials odiano essere trattati come utenti passivi (l’87% esige una comunicazione proattiva con i brand), vogliono trasparenza, un approccio collaborativo e amano quel personal touch che solo il messaging ti permette. È per questo che molti brand si sono attrezzati in questo senso: ad esempio, su Facebook ormai sempre più aziende sollecitano l’invio di messaggi via chat e predispongono contenuti ad hoc per tale interazione. Come il caso di Mercato Centrale Roma, per il quale abbiamo creato un Messenger Code che permette a chiunque si colleghi al Bot di ricevere news e informazioni su eventi, collaborazioni e attività promosse da Mercato Centrale.
Il messaging sta rivoluzionando anche il CRM e i brand hanno ormai capito che il futuro del customer care è nella creazione di messaggi ad hoc per ogni singolo cliente.

MessaggisticaIstantanea

2. L’informazione corre sui social “but NO fakes please”!

Se l’85% dei millennials considera in qualche modo importante restare aggiornati, il 60% lo fa attraverso i social. Quello che è meno scontato, però, è che mentre le generazioni scindevano il tempo dedicato al loisir con quello delle notizie – pensiamo all’immancabile TG della sera – i millennials sono continuamente immersi nel mondo social nel quale si imbattono in ogni sorta di notizie, mixando news di lifestyle con quelle di cronaca o di politica. Il re di questo stream di notizie è Facebook, tant’è che il 61% dei giovani digital si informa sulla politica con questo mezzo, anche se Twitter, per la sua velocità, è il social preferito per le breaking news (il 59% preferisce Twitter a Facebook). Questione di abitudini. Facebook domina su topic come politica locale, eventi, cronaca nera, salute, mentre Twitter domina su sport, business, news e politica nazionale, internazionale, scienza e tecnologie.. Ma non è finita qui! È una continua lotta alle fake news. Momenti importanti della vita mediatica e democratica, come le elezioni presidenziali USA, hanno visto un continuo dilagare di fake news, che sono state prese nel mirino non solo dai millennials – i quali essendo tech savvy non hanno problemi a smascherarle – ma anche dai grandi social network. Una lotta al falso che continuerà sicuramente nel 2017.

NoFakesPls

3.Live social video: il nuovo must

Certo, conosciamo tutti il potere virale di un video. YouTube ha sicuramente rivoluzionato il mondo dei video, dando la possibilità praticamente a chiunque di divenire un broadcaster, scardinando anche il tenore e gli stili dei video: quelle imperfezioni, sgranature, riprese traballanti e piccoli errori così naïf, che prima potevano far storcere il naso a molti, ora, purché veicolati con professionalità e intelligenza, sono sinonimi di autenticità, di momenti da condividere ripresi con un cellulare e non è inusuale rivedere questi video riproposti da grandi broadcaster per raccontare un evento. Questo è ancor più vero con le piattaforme di streaming video, inaugurate da Twitter Periscope, che stanno sempre più prendendo piede, tant’è che è stato calcolato che i social video di Facebook sono il format più ingaggiante di sempre ed hanno sicuramente contribuito alla crescita di questo social. Anche Instagram sta operando in questa direzione. Riguardo Twitter, è stato calcolato che nel 2016 la media giornaliera di visualizzazioni di video su Periscope è stata pari a 110 anni di video, un numero davvero esorbitante. La notte dello scorso capodanno ha fatto registrare dei numeri record per il live streaming anche su Facebook. I millennials sono stati tra i più numerosi fruitori di questo genere di video nel 2016 e il trend sembra non fermarsi! Nel 2015, sono stati 77 milioni i millennial digital video viewers e il trend è tale da aspettarsi che nel 2019 i numeri arriveranno a sfiorare gli 80 milioni.

LiveSocialVideo

4.Realtà aumentata, emozioni ed esperienza d’acquisto

L’idea della realtà aumentata è datata, ma è stata portata sotto i riflettori della ribalta social dalle lenti di Snapchat e un po’ anche da Pokémon Go, sì proprio quel gioco che ha fatto sì che in tutto il mondo le persone fossero più interessate a trovare un uovo di Pokémon che a interagire con l’ambiente circostante. Il mondo della realtà aumentata è in piena crescita: solo nel 2016, sono stati immessi sul mercato 6.3 milioni di device che hanno generato 1.8 miliardi di dollari in revenue. Calcolando che quasi il 75% dei millennials è interessato alla realtà aumentata, non è un caso che Facebook abbia acquisito di recente Masquerade, un filtro e selfie app per i live video: c’è tanto spazio nel mondo social per creare sempre più engagement attraverso la realtà aumentata che sta sempre più influenzando il processo di acquisto, in particolar modo per i millennials. Infatti, il 61% dei consumatori preferisce comprare in store che offrono servizi di realtà aumentata e il 77% la usa per vedere le differenze di modelli diversi tra prodotti. La crescita esponenziale della realtà aumentata ha incrementato il buyer engagement, intrattenendo i mobile shoppers più a lungo e aumentando le conversioni. Stimolare i sensi, attraverso esperienze virtuali, direttamente nel proprio ambiente in real-time: una tecnologia che diverte e informa, e al contempo, posiziona il brand come innovativo e focalizzato sul consumatore.

RealtaAumentata

5. Sono un chatbot: come posso esserti utile?

Certo, c’è Siri che pazientemente ti risponde, l’automobile che ti parla, anche la lavatrice o la macchina del caffè ti avvisano quando hanno finito un processo, interagendo con te,  eppure, c’è sempre spazio per innovare nel mondo dell’interazione automatizzata. Come nel caso dei chatbot, che stanno spopolando nelle applicazioni business, specialmente nel CRM, ve ne abbiamo già parlato qui.  Come abbiamo notato, la messaggistica è essenziale nelle relazioni con i clienti e i chatbot possono dare una mano enorme in questo, specialmente nella versione social, considerando che i millennials amano il self-service, nel quale i chatbot possono svolgere un ruolo fondamentale, tenendo conto che: il 33% dei consumatori preferisce un CRM attraverso i social media, il 51% ritiene che un’azienda debba evadere le domande dei consumatori 24h/7, il messaging è preferito rispetto ad un contatto vocale dal 49.4% dei consumatori e rispetto ad un contatto via email dal 45.8%. Non è un caso che nel 2016, solo su Facebook Messenger è stata calcolata la presenza di più di 11.000 chatbot con cui interagire e poter acquistare attraverso il native payment.

Chatbot

6. Sempre più social e-commerce

Il mondo dei social fa sempre più rima con quello dell’e-commerce: già durante l’anno scorso si è sedimentata la pratica di acquisto attraverso i maggiori social e le proprie app. Il 56% dei consumatori che segue un brand lo fa per vedere i prodotti in vendita, mentre il 31% preferisce i social per avere delle idee di acquisto, il 41% usa i social per vedere i nuovi prodotti al loro lancio mentre il 24% per avere delle idee regalo. Solo il 16% usa i social per restare aggiornato sulle novità della moda.
A livello di preferenze, Facebook (26% ) è il social preferito per gli acquisti, seguito da Instagram (8%) e Pinterest (6%). Tra i millennials i social media sono il luogo di e-commerce perfetto per l’acquisto di articoli di moda (66%), regali (61%), home decor (58%) e accessori (57%). Il social commerce è dunque sempre più inspirational, per cui, specialmente nel 2017, ci aspettiamo che i brand oltre ad inserire sempre più bottoni “buy now”, usino i social per condividere delle idee e dare degli spunti di acquisto, immergendosi nel mainstream dei trend e incoraggiando l’online shopping senza esplicite richieste!

SocialCommerce

Conclusione

Bene, una volta informati sui trend del momento è importante individuare il modo in cui trarre vantaggio dalle nuove abitudini multimediali per incrementare la propria presenza online, delineando la propria posizione strategica creando nuove, significative, relazioni con i propri utenti/consumatori.
Due le parole chiave: comprensione del consumo digital e strategia per l’engagement e visibilità del brand.

Come aumentare l’engagement creando nuove significative relazioni con i propri utenti e consumatori? Come districarsi tra le ragnatele di così tanti social, ognuno con una vita a sé, per garantirsi visibilità, presenza e coinvolgimento? In che modo realizzare una campagna di live video professionale e virale? Come creare un nuovo chatbot per parlare continuamente con i tuoi clienti per migliorare le tue relazioni con loro, a qualsiasi ora del giorno e della notte? Come realizzare copy strategici per la comunicazione con gli utenti in maniera accattivante e mai scontata? Quali influencer coinvolgere e come contattarli per gestire le tue PR online? In questo mare di news, trend e tecnologie in continuo cambiamento è facile sentirsi persi e non sapere da dove cominciare, ma non c’è motivo di scoraggiarsi!

A partire dalla comprensione delle culture di consumo online, si possono delineare efficaci campagne di marketing per generare innanzitutto relazioni durature tra le persone e i brand. Attraverso il monitoraggio delle conversazioni sul web, si possono individuare insight strategici e commerciali per pianificare la strategia più adatta sull’onda dei nuovi trend e delle abitudini multimediali del momento, sfruttando le Digital PR, il social media management, il social adv, lo sviluppo di software, l’e-commerce e molto altro ancora.

Da un nuovo chatbot ad una campagna di live video, dalla giusta strategia comunicativa all’influencer marketing: lascia che Viralbeat ti guidi nel panorama digital in continua evoluzione e ottimizzi gli sforzi di comunicazione senza perdere altro tempo!

Fatevi
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