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Come monitorare le conversazioni online di un piccolo brand in pochi passi

Come monitorare le conversazioni online di un piccolo brand in pochi passi

Jeff Bezos, patron di Amazon, affermava che “Il brand è quello che si dice di noi quando usciamo dalla stanza”. In questi anni la stanza è diventata parecchio grande, visto che miliardi di persone hanno accesso a internet e possono parlare liberamente dei brand. Viene da sè che monitorare le conversazioni online è fondamentale. Un brand, grande, piccolo o personale che sia, non può più prescindere dal sapere come e quando se ne parla, ma soprattutto cosa si dice.

Ci sono vari livelli e vari modi di ascoltare le conversazioni online, dai più “artigianali”, che si possono mettere in pratica anche manualmente, ai più tecnici e automatizzati per i quali servono software specifici. Chiaramente un brand piccolo (magari a livello locale) avrà per forza di cose meno conversazioni e quindi utilizzerà metodi meno elaborati, mentre un brand più grosso con verosimilmente una quantità molto più elevata di conversazioni dovrà affidarsi a software specifici di analisi quali-quantitativa, o perché no ad un’azienda specializzata (tipo la nostra) che utilizza l’approccio netnografico.

Ci rivolgiamo spesso ai grandi brand quando trattiamo di social media monitoring, di netnografia e di brand reputation, ma questi tipi di analisi richiedono un budget cospicuo, non sempre accessibile ad un’azienda di piccole dimensioni. Allora oggi volevo pensare anche ai piccoli, dando qualche consiglio per un’analisi “fai da te”.

Prima di tutto, perché dovremmo farlo? Prestare attenzione a cosa si dice del proprio brand, ma volendo anche degli altri brand del settore, porta all’individuazione di insight strategici importantissimi:

Chi ne parla, e quindi anche chi viene considerato più affidabile e ascoltato (i famosi influencer);

– Di cosa si parla e come se ne parla: parole chiave, punti critici e spunti per le future attività di marketing;

– Dove se ne parla: piattaforme, social media, forum, blog. I punti più caldi della discussione sono i luoghi dove concentrare le attività di marketing.

Tutte queste informazioni sono già lì fuori, pubbliche e visibili, basta saperle cercare. E analizzare, ovviamente.

Un punto di partenza potrebbero essere questi quattro strumenti assolutamente gratuiti, anche se di livello basic. Per approfondire e affinare le ricerche conviene sempre affidarsi a degli specialisti:

Google Alerts

Dopo aver impostato le parole che vi interessa monitorare, Google Alerts vi notificherà con una email ogni volta che il vostro brand, il settore o l’azienda viene menzionata online. Si possono ricevere alert giornalieri, settimanali o in tempo reale.

La ricerca di Twitter

Banalmente, si può cercare su Twitter il nome del brand o inserire le parole chiave da tenere sotto controllo per avere i tweet in tempo reale.

Linkedin

Anche su Linkedin si può eseguire la stessa operazione, filtrando le conversazioni in base a vari parametri e vedere i collegamenti più o meno diretti degli utenti che partecipano alle discussioni.

Pinterest

Infine, su Pinterest si può scoprire chi ha pinnato o repinnato contenuti dal vostro sito o blog.

Se avete altri metodi o strumenti da suggerire, accomodatevi pure. Quali usate di solito voi?

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