Renzi, Salvini e Grillo: tre modelli di Community su Twitter

Creare una community online è una delle regole auree che chiunque si occupi di comunicazione e di social media deve tenere in considerazione oggi. Questo obiettivo è importante per qualunque strategia si riproponga di valorizzare un brand, e se il brand coincide con l’immagine che un rappresentante politico vuole dare di sé e della sua parte, il ragionamento non fa eccezione. La comunicazione politica, con tutte le sue specifiche caratteristiche non sfugge dunque a questo approccio. La creazione di una community online diventa uno strumento strategico.

Dopo una fase in cui per i politici (così come per i brand) sembrava contasse solo accumulare fan su Facebook e follower su Twitter, oggi la dimensione che va tenuta in considerazione è quella qualitativa. Chi sono i miei fan? Cosa dicono di me i miei follower?

Lo strumento principe dell’informazione politica e della relativa propaganda oggi sembra essere diventato Twitter. È per questo che, partendo da questa nuova consapevolezza, abbiamo provato ad analizzare le varie strutture relazionali che possono costruirsi tra politico ed elettore potenziale. Tradotto in linguaggio “social”:  tra un account e i suoi follower.

Abbiamo approntato un esperimento empirico focalizzato su 3 personaggi politici di spicco: Matteo Renzi, Matteo Salvini e Beppe Grillo. Abbiamo scelto tali personaggi in quanto, come emerso da una nostra precedente indagine, detentori degli account con i più alti volumi di traffico all’interno del nostro database.

Usando diversi indicatori quali-quantitativi abbiamo cercato di ricostruire gli ecosistemi mediatici che si sviluppano spontaneamente attorno agli account di @Matteorenzi, @Matteosalvinimi, @Beppe_Grillo.

I nostri risultati  descrivono tre ecosistemi differenti, sostenuti da tre logiche diverse:

  • Spazio istituzionale: logica della petizione
  • Campagna elettorale permanente: logica della controversia
  • Comunità: logica dell’interazione e del supporto

Ognuna di queste logiche sembra definire una struttura relazionale, in parte spontanea in parte alimentata dalla strategia comunicativa, di cui l’account Twitter è parte integrante.

Da dove siamo partiti?

Dal 3 al 28 Aprile 2015 abbiamo scaricato 259.393 tweet contenenti le mention: @Matteorenzi, @Matteosalvinimi e @Beppe_Grillo. Questi dati sono stati organizzati e analizzati in base alle seguenti dimensioni: a). traffico generato da ciascun account in rapporto agli utenti; b). top 20 degli utenti attivi per ciascun account; c). top 20 degli utenti più popolari (@+RT ricevuti) per ciascun account; d). elenco dei 20 utenti più attivi segmentati per tipo di tweet che inviano all’account del politico (pro o contro/sentiment positivo o negativo).

Di seguito i nostri risultati:

MATTEO RENZI E L’ECOSISTEMA ISTITUZIONALE

L’account di @Matteorenzi è quello che attira più traffico Twitter (155.348 tweet) e che aggrega il più alto numero di user singoli (32.187), generando così un cluster di utenti particolarmente folto. Ma che tipo di interazioni avvengono in questo cluster? Osservando la top 20 degli utenti più attivi si nota che questa è principalmente composta da precari della scuola (16 su 20) i quali si rivolgono a Renzi per contestare il nuovo DDL Scuola (al centro di aspre polemiche nelle scorse settimane). Interessante anche la comparsa dell’utente @Simonettasc, una supporter della Marina Militare Italiana (decisamente influente con i sui 3.691 follower), che cerca di (ri)portare all’attenzione del Premier lo spinoso caso dei Marò:

@matteorenzi i precari ti fanno schifo o paura? Tu voti non ne prendi da NOI (e siamo TANTI)! #MIDAperRUOLO (20/04/2015 17:54, @MidaService_1)

@matteorenzi @PaoloGentiloni Non esiste che @GironeSalvatore @LatorreMassimil siano prigionieri INNOCENTI! BASTA http://t.co/vV6WMDNIef  (03/04/2015 22:03, @simonettasc)

La top 20 degli utenti più popolari ci dice invece chi sono gli attori politici a cui si rivolgono, di preferenza,  i nostri utenti attivi. Al di là di @Matteorenzi, notiamo come gli utenti che ricevono il più alto numero di @ e/o RT siano attori istituzionali, principalmente del PD (Stefania Giannini-@Stegiannini; @Pdnetwork; Francesca Puglisi-@PuglisiPD), ma anche di destra (Mariastella Gelmini-@Msgelmini; Angiolino Alfano-@Angealfa, Giorgia Meloni-@Giorgiamelani, Valentina Aprea-@Apreavalentina) – molti dei quali strettamente connessi al modo dell’istruzione (es. @Stegiannini, @PuglisiPD, @Msgelmini, @Apreavalentina). Accanto a questi attori emergono anche: a). dei nodi influenti all’interno del network dei precari della scuola (e.s. @Rosaclarice80, @Midaservice_1); b). i due Marò (@GironeSalvatore e @LatorreMassimil).

Community online RenziQuesti dati mostrano come attorno all’account @Matteorenzi si generi un ecosistema mediatico di tipo istituzionale, in cui i cittadini si confrontano con i politici attraverso una logica di petizione (manifestando le proprie ragioni ed istanze ai diretti interlocutori istituzionali). Tale spazio di confronto pubblico non può essere però considerato una comunità nel senso stretto del termine, data l’estrema eterogeneità sia degli attori che lo compongono (legati a temi di attualità contingenti e dunque altamente volatili) sia dei temi di discussione che vi circolano. In particolare la grande eterogeneità riscontrata nel campione sembra coerente con uno spazio, quello di Twitter, declinato in una logica di e-democracy. Le due tipologie di utenti individuati durante il mese della nostra analisi, sono legate alla contingenza politica di due questioni rilevanti: la riforma scolastica #labuonascuola e il caso Marò. Possiamo concludere che, molto probabilmente, i cluster di cittadini che interagiscono con l’account di Renzi vadano caratterizzandosi, settimana dopo settimana, in modo flessibile, in base ai temi di maggiore attualità e/o problematicità.

 

MATTEO SALVINI E L’ECOSISTEMA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE PERMANENTE

Rispetto all’account di Renzi quello di @Matteosalvinimi genera un cluster che attira un flusso di traffico e di utenti di livello medio (76.593 tweet, 19.394 utenti singoli). Un dato peculiare emerge però guardando alla conformazione del suo network: gli account più attivi sono quelli di singoli utenti (non appartenenti a nessun cluster specifico: attivisti, politici, etc.) e si distribuiscono quasi equamente tra lover (9 su 20) ed hater (8 su 20). I primi 3 utenti in classifica sono hater, ovvero utenti che twittano verso Salvini solo per criticarlo (@jackcr70, @Gattitaliano, @ArientiRubens):

@matteosalvinimi E RIECCOLO CON LA SOLITA SOLFA….E NOI ITALIANI CHE MANTENIAMO TE DA 22 ANNI COSA DOBBIAMO FARE E DIRE?SALVINI A CASA!!! (03/04/2015 11:37, @jackcr70)

@matteosalvinimi a’Mimì,quann’è che sei tu a sbloccà le migliaia de persone che t’han criticato su feisbucche,tra le quali io medesimo?? (09/04/2015 12:58, @Gattitaliano)

Gli utenti più popolari si distribuiscono invece su tre cluster principali: Politici (8 su 20), Programmi TV (6 su 20), Militanti della Lega (4 su 20) – i restanti due utenti sono rappresentati da @Matteosalvinimi stesso e da un account chiuso @camilleriwrites. Dal nostro punto di vista, particolarmente significativa risulta la presenza dei 6 account televisivi (@OttoemezzoTw; @Dimartedi, @Arenagiletti; @QuintacolonnaTV; @Virusrai2; @La7TV). Gli utenti, infatti, tendono sovente a commentare in tempo reale i vari passaggi TV dell’europarlamentare della Lega Nord:

Sentendo @matteosalvinimi su @diMartedi si capisce ancora di più quanto sia bello stare all’opposizione e fare slogan! #salvinivaialavorare (07/04/2015 19:46, @TonioBarbera)

@ArenaGiletti @matteosalvinimi #haragionesalvini i campi vanno chiusi e i #rom devono pagare quanto e come noi. Poi usate i verbi che volete (12/04/2015 11:15, @50809e70fc29437)

Community online SalviniQuesta struttura comunicazionale riflette appieno l’uso strategico che Salvini fa del mezzo Twitter, ovvero quello di una cassa di risonanza per i propri passaggi televisivi. L’esigenza di visibilità e la volontà di emancipare lui e il movimento leghista dalla sua dimensione territoriale, lo ha portato in questi mesi ad essere iperpresente nei palinsesti televisivi. Un po’ per esigenze di grammatica di genere (il talk ha bisogno di antagonisti), un po’ per scelta (accreditarsi come leader nazionale) Salvini è stato spesso protagonista in TV. La sua proposta politica divisiva e polarizzata ha fatto il resto, attirando quella parte di pubblico sostanzialmente televisivo, che segue le trasmissioni commentandole live su Twitter. La nuova abitudine di fruizione, cifra significativa della dimensione multicanale di un qualunque contenuto editoriale moderno, porta spesso gli hashtag delle trasmissioni televisive a diventare trend topic. L’account di Salvini cavalca la logica della controversiamobilitando sia supporter che detrattori.

 

BEPPE GRILLO E L’ECOSISTEMA COMUNITARIO

L’account di @Beppe_Grillo attira attorno a sé un cluster decisamente piccolo, se paragonato a quello dei suoi due ‘competitor’ (27.452 tweet prodotti da 6.362 utenti unici). Tuttavia, come ci mostrano i dati, il cluster di @Beppe_Grillo si dimostra essere molto compatto e coerente. Dei 20 utenti più attivi monitorati, 19 risultano essere dei supporter di Grillo, fa eccezione @Tassare_, un militante di Casapound. Tra gli utenti più popolari troviamo nuovamente un cluster composto da account di: a). supporter/simpatizzanti del Movimento 5 stelle; b). attori istituzionali del M5S; c). membri del M5S. Di seguito mostriamo in tabella la top 10, in cui vediamo figurare @Matteorenzi: bersaglio privilegiato delle critiche dei Grillini.

 

User @+RT ricevuti Tipologia
@BEPPE_GRILLO 1.143 Account Ufficiale
@CARLUCCI_CC 101 Supporter
@CHRYDUCA 62 Supporter
@GHITAIACONO 54 Supporter
@FREEGOLOR 39 Supporter
@MATTEORENZI 38 Politico
@ANDREA_GAZZA 38 Supporter
@MOV5STELLE 37 Account Ufficiale
@M5S_CAMERA 34 Account Ufficiale
@FRANCESCADE54 32 Supporter

 

Nei tweet sottostanti vediamo invece alcuni esempi della “dinamica circolare” propria delle menzioni vengono scambiate tra i supporter del M5S.

Vittoria #M5S e di tutti i siciliani: #Muos sequestrato! via @beppe_grillo http://t.co/XqlNlXgRvY #solosoddisfazioni dal #M5S (03/04/2015 13:04, @carlucci_CC)

RT @carlucci_cc: #InAltoICuori @beppe_grillo @chryduca @francescade54 è quello che vogliono milioni di cittadini #M5S 4ever 🙂 (09/04/2015 14:41, @chryduca)

RT @CSilvagni: Se la Casta pensa di fermare il #M5S si sbaglia di grosso, #nonmolliamo! @luigidimaio siamo con te/voi @beppe_grillo (03/04/2015 16:33, GhitaIacono)

Community online GrilloLa reciprocità di mention e retweet,  che si viene a stabilire tra followers in qualche modo “educati” a questi meccanismi e l’account stesso @BeppeGrillo, hub del circuito, è caratteristica sistemica di questa struttura. Grillo fonda la sua comunicazione digitale su un cospicuo numero di fedelissimi digitalizzati, che in barba al romantico concetto di viralità “spontanea” generano “massa critica” sul canale Twitter attraverso le continue interazioni. Un meccanismo che parte certamente dal basso, si sviluppa in forma reticolare e raggiunge così una soglia critica e notiziabile che impone al restante sistema mediatico il proprio contenuto, sia esso un’informazione in senso tradizionale o una presa di posizione meramente politica. Questa strategia consente, dunque, di bypassare il filtro tradizionale del circuito mediatico, che è in qualche modo “costretto” a inseguire. Inoltre, la condivisione continua, fa da amplificatore delle posizioni del M5S sulle più disparate questioni, avendo un ruolo importante anche in chiave propagandistica.

In questo senso possiamo definire lo spazio che vive intorno all’account @Beppe_Grillo come una vera e propria comunità online. La potenzialità interattiva della rete è declinata in chiave di interazione e supporto.

 

Appendice metodologica

– Gli utenti più attivi sono stati estratti attraverso l’impiego di un software ad hoc atto a contare e ordinare il numero di tweet prodotti da ciascun utente contenuto nel nostro database.

– Gli utenti più popolari sono stati estratti attraverso delle tecniche di network analysis, nello specifico: a). tramite un software ad hoc è stato ricostruito il network sociale proprio di ciascun account, mappando le interazioni (@+RT) che gli si sviluppavano attorno; b). dal network di ciascun candidato è stata estratta la Top 20 degli utenti più popolari, definiti come gli utenti che ricevevano in media il più alto numero di @+RT (Weighted In-Degree).

– Gli utenti lover ed hater (o supporter e detrattori) sono stati determinati attraverso la combinazione di due tecniche: a). calcolando il rapporto tra tweet con sentiment positivo e negativo prodotti da ciascun utente (nello specifico: love/hate index = post positivi/post negativi; per valori superiori ad 1 il valore indica un sentiment prevalentemente positivo, per contro per valori che si approssimano allo 0 il valore indica un sentiment generale negativo); b). attraverso l’ispezione manuale dei profili degli utenti e del contento dei loro tweet (es. la maggior parte dei supporter del M5S dichiara la sua affiliazione al Movimento direttamente all’interno della propria descrizione del profilo).

 

Conclusioni

I tre ecosistemi descritti hanno caratteristiche proprie interessanti.  L’unico personaggio politico che sembra, però, sfruttare davvero il potenziale interattivo di Twitter, costruendo una relazione con i propri follower, in una logica di comunicazione bidirezionale, è Beppe Grillo. Se oggi non conta più la corsa ai Fan, ma il loro coinvolgimento su temi e discussioni rilevanti, è evidente che l’unico politico che ha chiaro questo meccanismo su Twitter è Grillo. Per voi qual è l’account più interessante?

Articolo scritto con la collaborazione di
Guido Anselmi (@novemillimetri) e
Andrea Vecchione (@andrevecchione)

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