Un motivo per usare Google Plus: le opportunità delle Community

A dicembre Google+, il ramo social dell’azienda di Mountain View, ha lanciato le sue Community. Ne avrete letto o sentito parlare, anche perché per alcuni giorni sembrava essere l’unico argomento trattabile.

Sicuramente sono state una ventata di aria fresca, in quanto aperte anche ai brand immediatamente. Quindi, qualunque brand page già presente su G+ poteva creare una Community (o più di una, perché no) e partecipare alle discussioni. Ad esempio Ford, che ha sempre sperimentato tantissimo nella comunicazione digital e social, molto spesso per prima, ha subito creato una community dedicata alle foto delle loro auto.

La vera cosa utile è, sempre dal punto di vista dei brand, è che se prima una pagina non poteva seguire, menzionare o commentare i post di un utente che non l’avesse prima aggiunta alle cerchie, ora può farlo addirittura in una Community.

Con le dovute remore date dal numero di utenti attivi ancora non altissimo, da qui potrebbe nascere una enorme opportunità di aumentare la brand awareness, costruirsi un seguito di “fan” fedeli che poi si possono convertire in clienti, e magari ispirare sempre più fiducia attraverso il dialogo. Dunque:

Come usare nel modo migliore le Community?

Ecco direttamente da Social Fresh alcune linee guida molto basilari, a cui probabilmente molti di voi avevano già pensato, ma ripetere non fa mai male!

– Prima di tutto, si dovrebbe dialogare maggiormente in community gestite dal brand stesso. Pensiamo agli argomenti che ci vengono in mente quando si parla del nostro brand ed apriamo una Community per ciascuno di essi, poi invitiamo i nostri follower ad interagire.

– Se gli utenti si iscrivono alla Community per avere notizie dal brand, chiaramente i contenuti dovranno essere sempre presenti e, va da sè, soprattutto rilevanti. Offrire alle persone la propria esperienza e dar loro qualcosa di “personale” è sempre la strategia giusta.

– Attenzione allo spam: è il primo motivo per il quale un utente non si unisce ad una qualsiasi community, o rimuove l’iscrizione dopo un certo periodo di tempo. Per controllarlo è bene avere uno o più moderatori che possano cancellare i post off-topic o con linguaggio inappropriato. Ovviamente chi meglio di qualcuno che lavora con il brand per moderare le discussioni su di esso? Come seconda soluzione (a volte anche migliore della precedente) si possono coinvolgere gli utenti più attivi e appassionati.

– Partecipare nelle altre Community a nome del brand, in modo costruttivo però: cioè rendendosi utili agli altri utenti e, quando lo si riterrà appropriato, invitandoli nella propria Community.

– Croce e delizia del social network di Google è che chiunque abbia un qualsiasi account Google (sia esso Gmail, Youtube o chi per esso) è presente anche su Google+, quindi perché non invitarlo, magari promuovendo la Community tramite il sito, il blog, la newsletter del brand? Sapere che c’è la possibilità di interagire con il brand stesso e con gli altri appassionati potrebbe far piacere al suddetto utente.

– Infine, la Community può diventare un forum vero e proprio in cui fare anche Customer Care, sia quando è il brand ad aiutare i suoi clienti/utenti e sia quando questi ultimi si aiutano tra di loro.

Avete già la vostra Community o avete deciso di aprirne una dopo aver letto questo post? Fateci sapere!

Fatevi
sentire.

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