Viral Marketing: La Ricetta Per La Viralità Delle Campagne Online

Il marketing virale è un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio ad un numero elevato di utenti finali. La modalità di diffusione del messaggio segue un profilo tipico che presenta un andamento esponenziale.

È un’evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un’intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna. (Wikipedia)

Permettiamoci anzitutto di correggere questa definizione riflettendo su questo punto: il marketing non convenzionale non esiste, esiste solo il marketing che funziona, come spesso ricorda Alex Giordano durante le sue conferenze. Quello che è considerato non convenzionale oggi, domani sarà fagocitato dal mostro del “già visto”, “già previsto” e così via, perdendo l’etichetta di non convenzionale.

Alla luce di questa riflessione, anche il concetto di viralità e marketing virale o viral marketing prendono una forma più concreta: il marketing virale è il marketing che riesce a creare engagement con l’audience e che sfrutta il boost del passaparola in quanto capace di portare valore e rilevanza.

Difficilmente il contenuto di una campagna è definibile “virale” ex ante, sarà virale dal momento in cui funziona: quali sono le condizioni alla base del concetto di viralità?

I due insiemi la cui intersezione  costruisce la viralità sono: Viral DNA e Seeding.

Una definizione di Viral DNA è stata data da Ninjamarketing e Wommi in questo articolo corredato da una bella presentazione: volendo centrare il punto, si tratta della natura intrinseca del contenuto e della sua rilevanza agli occhi dell’audience di riferimento. Progettare la viralità significa addentrarsi nelle dinamiche psicologiche e sociali della società interconessa e partecipativa, quella del Popolo della Rete, e questa comprensione dei codici morali, psicologici e dei trend culturali delle tribù è possibile attraverso l’analisi netnografica.

Il concetto di seeding, sviscerato in questo post, è altrettanto importante: una volta concepito un mediatore simbolico valido è fondamentale portarlo all’attenzione del pubblico che vogliamo coinvolgere, nei modi e nei linguaggi più consoni. La selezione degli influencer e il contatto con questi è una fase determinante, senza delle mirate azioni di seeding infatti questi contenuti resteranno virali solo in potenza.

 

 

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