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Fare advertising su Facebook, LinkedIn o Twitter?

L’universo dei Paid Media offre diverse possibilità per l’impiego di budget sui diversi canali: quali sono quelli più performanti? Prendiamo in esame Facebook, LinkedIn e Twitter.

E’ importante capire che ciascun canale ha delle sostanziali differenze demografiche e quindi diverse potenzialità e opportunità per l’advertising.

Tutte e 3 le piattaforme si stanno evolvendo in modo innovativo nella profilazione dei messaggi di advertising, basandosi sulle numerosissime quantità di dati riguardo agli utenti. I marketers dovrebbero esplorare le opportunità di Paid Media sui canali social con lo stesso impegno che ci mettono nello sperimentare le possibilità offerte da questi stessi canali in termini di Earned Media e Owned Media.

In base agli obiettivi di business sarà preferibile scegliere una piattaforma piuttosto che l’altra.

Quali sono le funzionalità di ciascuna piattaforma e come è consigliabile integrare un’attività di Paid Media per massimizzare l’impatto ed il ritorno sugli investimenti?

Facebook Ads

La piattaforma di Facebook advertising è fin’ora la più sviluppata e più utilizzata tra i 3 principali social network. Offre una piattaforma self-service simile alla vecchia interfaccia di Google AdWords. E’ interessante sottolineare che Facebook advertising è attivabile anche per i business più piccoli e con i budget più limitati e offre possibilità di profilazione estremamente accurate (fino a profilare per interessi).

Dato che la piattaforma si sta ancora sviluppando ed è tutt’ora sotto-utilizzata, i cost per clic e impression sono molto bassi rispetto a quelli di canali maturi come Google AdWords e l’online display advertising.

Facebook permette di targettizzare i messaggi secondo diversi criteri, determinati dalle informazioni dei profili degli utenti: è possibile così raggiungere donne tra i 24 e i 35 anni o uomini tra i 55 e i 65 anni, persone che amano il giardinaggio o persone che amano la musica jazz… Facebook è in grado di segmentare demograficamente l’audience di riferimento e proporre i messaggi display a determinate categorie di persone.

Grazie a questa capacità di segmentazione demografica e per interessi, il Facebook advertising è molto efficente per un targeting B2C. Offre anche una profilazione geografica che funziona bene sulle grandi metropoli e sulle città, ma che non raggiunge le stesse performance nella profilazione di aree rurali specifiche. Il Facebook advertising è meno consigliato per le campagne B2B, in quanto le informazioni su cui basa il targeting delle campagne sono per lo più di natura personale.

Facebook permette anche di fare campagne per spingere i “like” sulle pagine fan, che può essere d’aiuto per ingrandire la propria community di Facebook e farla diventare una leva di business. Pagare per ottenere i “like” aiuta ad aumentare l’audience a cui arrivano i messaggi del brand e se ben gestito è un value importante. Prima di iniziare una campagna Facebook ads volta ad acquisire “like” è importante però pensare attentamente a quale valore si vuole ottenere da questa linea di business: perchè avrebbe senso aumentare i miei fan? Quali sono i miei obiettivi su questo canale? Che cosa mi aspetto?

LinkedIn Ads

Viceversa, LinkedIn advertising è estremamente performante nel settore B2B dal momento che basa la segmentazione dei “LinkedInAds” sulle informazioni professionali dei propri utenti.

 

 

LinkedIn permette di raggiungere persone con determinate certificazioni o titoli, come ad esempio VP of operations o direttore marketing ecc. Questa potenzialità rende l’investimento in advertising efficiente e i più veloci possono approfittare dei prezzi attualmente bassi della piattaforma.

Quando si definisce una campagna su LinkedIn è importante controllare se ci sono gruppi rilevanti che si potrebbero utilizzare per la segmentazione: i gruppi di LinkedIn intrattengono gli utenti per più tempo, e questo potrebbe essere un modo utile ed efficace per raggiungere l’audience mentre discute sui topic e gli argomenti di proprio interesse per il business.

I LinkedIn Ads stanno crescendo e stanno diventando sempre più conosciuti, quindi affrettarsi per godere di tariffe basse sarebbe una buona idea 🙂

Twitter Ads

Al momento questa è la piattaforma meno sviluppata: Twitter offre advertising solo ai grossi brand al momento, nella forma di  “Sponsored Tweets” o “Promoted Trends.”

Gli advertisers pagano per impression per veder apparire il proprio messaggioin cima ai feed di determinati hashtags o determinati termini di ricerca.

 

In conclusione, il Twitter advertising non è nè pratico nè utile per molti marketers e per molti business per ora. Probabilmente in futuro inizierà ad offrire un prodotto di advertising più accessibile a customers più piccoli.

Twitter infatti grazie alla sua natura di real-time communication, fa grandi promesse ai marketers e, nell’eventuale uscita di una piattaforma di mass-market advertising su Twitter ci saranno indubbiamente grosse opportunità. Per ora però il valore di Twitter per gli advertiser più piccoli resta il valore in quando Earned Media e Owned Media.

Conclusioni

I marketers dovrebbero pensare alla loro base utenti e sperimentare il social media advertising per raggiungerli a costi più bassi.

Ciascuna piattaforma ha i suoi benefit, più o meno rilevanti in base al business in questione. Il migliore approccio è quello di fare delle prove, creare un media mix variegato e poi riallocare il budget in corsa su quei canali che performano meglio.

 

 

 

Articolo liberamente tradotto da Should You Advertise on Facebook, LinkedIn or Twitter?


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